Economia

La Blockchain di Telegram sarà compatibile con Ethereum

Il team di sviluppo di Telegram, la nota applicazione per la messaggistica istantanea, ha recentemente annunciato che il suo nuovo progetto in blockchain sarà compatibile con la criptovaluta Ethereum. Durante i test pubblici del cosiddetto progetto “TON” (Telegram Open Network) sono infatti pubblici è stato rivelato che la piattaforma sarà in grado di integrare gli smart contracts. La notizia è stata accolta calorosamente sia dagli oltre 200 milioni di utenti che dal mondo della finanza digitale in generale.

Vantaggi e Svantaggi

Considerando l’elevato valore dell’Ethereum – una criptovaluta che resta seconda solo al ben noto BitCoin – la nuova offerta di Telegram potrebbe finalmente consentire il rilancio di questa piattaforma che tutt’oggi stenta a raggiungere i numeri raggiunti invece dal suo competitor più diretto, WhatsApp.. La reputazione di Telegram ha inoltre subito di recente un duro colpo, da quando è diventata sempre più di frequente lo strumento utilizzato da narcotrafficanti e altri criminali per i loro scambi illegali. L’accesso al Dark Web è oggi infatti sempre più semplice, e le forze di polizia di molti paesi sono state in grado di sgominare vaste organizzazioni criminali che si muovevano nella parte “oscura” di Internet.

Tuttavia, i solidissimi sistemi di criptazione e la straordinaria efficienza dei bot di Telegram, hanno reso quest’applicazione un sostituto più che valido per garantire transazioni criminose in totale sicurezza. In questo senso però, l’introduzione del TON non potrebbe che peggiorare la transazione. E’ infatti ben noto come molte organizzazioni criminali moderne facciano ampio uso di criptovalute per riciclare il denaro proveniente dalle attività illecite. Ma cos’è il Telegram Open Network?

Il Telegram Open Network (TON)

E’ già dal 2018 che Telegram sta lavorando su uno dei più anticipate progetti della blockchain degli ultimi anni, il Telegram Open Network (TON). Creata per gestire una nuova generazione di criptovalute e applicazioni decentralizzate, il TON è basato su un cosiddetto sistema Proof-of-Stake. Il suo creatore, Nikolai Durov (fratello del famosissimo Pavel Durov), l’ha definita come una “blockchain di blockchain”, ovvero una creatura di dimensioni mastodontiche in grado di garantire una frequenza di transazione mai vista prima d’ora.

Finora gli annunci sulle sue enormi potenzialità sono stati tanti, e il lunghissimo documento di oltre 130 pagine che ne spiega il funzionamento resta ancora piuttosto oscuro. Costituita di tre categorie di blocchi fondamentali collegate in sia in senso orizzontale che verticale (shardchain, workchain e masterchain), la TON promette di rivoluzionare completamente il sistema di transazione. La presenza di una “nuova dimensione” infatti potrebbe cambiare completamente il meccanismo con cui avvengono le transazioni in blockchain, segnando il passo per una nuova generazione di criptovalute.

La piattaforma farà uso di una criptovaluta interna collegata alla ICO appropriatamente chiamata “Gram” per permettere scambi e transazioni. Tuttavia, i Gram non potranno essere minati per produrne di nuovi poiché la quantità finale di valuta è calcolabile e definita dagli stessi sviluppatori di Telegram. Inizialmente è previsto il rilascio di cinque Gigagram, quantità che potrebbe essere aumentata nel tempo anche se con estrema lentezza. Quello che resta da capire è come questa nuova piattaforma si andrà ad integrare con il sistema di messaggistica istantanea vero e proprio.

La compatibilità con Ethereum

Il lancio della rete principale del TON è stato annunciato per il 31 Ottobre, e la recente integrazione dell’Ethereum sembra essere (almeno finora) in linea con la scaletta dei tempi previsti. D’altro canto, la stessa Telegram si è impegnata a restituire il denaro (oltre 1,7 miliardi di dollari) agli investitori qualora non fossero rispettati i tempi.

La casa di sviluppo TON Labs sta lavorando alla creazione di numerosi tools destinati agli sviluppatori che vogliono implementare le loro applicazioni sul nuovo networks. Fra questi figura il compiler Solidity, che permetterà proprio alle applicazioni costruite per l’Ethereum di funzionare anche sul TON. Il CEO della TON Labs Alexander Filatov ha definito lo sviluppo di quest’ultimo compiler lo ha definito come “la cosa più difficile che abbiamo costruito finora.” Dato che il tempo rimasto prima del lancio della rete principale è davvero poco, il codice per un client più leggero è già stato rilasciato in modo che gli stessi utenti possano provarlo per testarne le funzioni basilari e scoprire eventuali bug e limitazioni.

Conclusione

L’introduzione del TON è aspettata da molti come una delle novità più importanti del 2019. Seppur non priva di potenziali spigoli, resta in ogni caso un passo in avanti verso un’interessantissima evoluzione tecnologica. La stessa scelta di termini altisonanti come “Infinite Sharding Paradigm” ed “Instant Hypercube Routing” per rappresentarne le funzioni basilari, rappresenta un chiaro tentativo di aumentare il già altissimo hype che si sta raccogliendo intorno a questa tecnologia innovativa. Il TON porterà infatti all’integrazione fra Blockchain e Telegram, e l’annuncio della compatibilità con Ethereum per mezzo del compiler Solidity fa ben sperare sulla relative imminenza di questa transizione.

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