Lineapiù Loves Japan, al Pitti Filati il progetto sulla cultura giapponese

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Per l’edizione 93 di Pitti Filati, Lineapiù Italia presenta il progetto “Lineapiù Loves Japan” in collaborazione con il Bunka Fashion College di Tokyo

Lineapiù Italia torna al Pitti Filati portando come ospite d’onore del proprio spazio il Bunka Fashion College di Tokyo, una delle più celebri scuole di moda del mondo. “Lineapiù Loves Japan” è il progetto che intende creare un dialogo tra la cultura e l’estetica giapponese applicate ai filati Lineapiù, per definire nuovi livelli di interpretazione della maglieria nella quale moda, creatività, arte e cultura si uniscono: mettendo in scena alla Fortezza Da Basso una serie di reinterpretazioni contemporanee del tradizionale kimono ideate dagli studenti della celebre scuola di moda Giapponese. Capo d’abbigliamento dal fascino inimitabile e dalla storia millenaria, il Kimono è di per sé un archetipo del costume che trova nelle visioni degli studenti del Bunka delle declinazioni inaspettate e un impiego vibrante dei filati per maglieria. Il risultato sono 8 nuove versioni di questo capo icona che ci portano ad esplorare nuovi territori di confine tra concetti e sviluppi materici, vista e tatto, foggia e cascanza. Lineapiù Loves Japan è un progetto che mette al centro la capacità di interpretare, attraverso i filati, il tempo e le culture.

La collaborazione con il Bunka Fashion College di Tokyo

Il Bunka Fashion College, fondato a Tokyo nel 1919, si caratterizza per un peculiare approccio allo sviluppo delle idee e per la sua distintiva maniera di trattare i filati. Lineapiù Italia – che già in passato aveva collaborato con questo celebre istituto di formazione – ha varato una open call per invitare gli studenti di maglieria a confrontarsi con nuove maniere di interpretare i filati, catturandone il senso per cercare di indagare nuove modalità espressive del rapporto tra storia, forma e materia. Da questa call è emerso il desiderio di confrontarsi con il ruolo simbolico del Kimono nella cultura estetica giapponese. Il percorso delle idee svoltosi tra corpo docente del college e il team creativo di Lineapiù Italia ha progressivamente selezionato i migliori esempi dei percorsi di ricerca proposti dagli studenti per arrivare a selezionare 8 Kimono dal sapore assolutamente contemporaneo.

Realizzati con filati Lineapiù e Filclass, queste opere di alta maglieria sanno conferire nuove nuances e suggestioni al concetto classico di questo abito archetipico, reinterpretato secondo la sensibilità di oggi.

“L’amore per la storia, per la bellezza, per la sperimentazione, caratterizza da sempre il nostro modo di fare impresa – afferma Alessandro Bastagli, Presidente di Lineapiù Italia -. Il Giappone rappresenta non solo un Paese dalla cultura enigmatica e piena di fascino, un luogo carico di suggestioni e ispirazioni, ma è stato una parte importante del mio personale percorso di crescita professionale, essendo stato il primo Paese che ebbi la fortuna di conoscere a fondo e verso cui sviluppai le mie prime attività di imprenditore. Sono quindi particolarmente felice e orgoglioso di potere oggi tenere a battesimo un progetto che unisce le mie passioni personali e professionali di sempre. Un ringraziamento – prosegue Bastagli – va al corpo docente e agli studenti del Bunka Fashion College che hanno lavorato con noi in questi mesi”.

Scrivere la moda. Ideogrammi su un abito di Carta Washi: l’omaggio di Lineapiù Italia alla cultura giapponese.

Lineapiù Italia esplora costantemente il punto di confine tra innovazione tecnologica e manifatturiera, suggestione artistica e dimensione estetica dei filati. Fino a lavorare con una materia ricca di fascino come la carta, quasi a testare i limiti nella creazione dei filati, che si evolvono nella loro struttura pur mantenendo aspetto e spirito artigianali. E’ il caso di due filati che mettono in mischia la più nobile carta giapponese abbinandola a una viscosa per farne una sottile rafia dal look naturale, filati che paiono strisce su cui scrivere nuove pagine della moda in maglia. L’esistenza di un filo di carta genera infatti la suggestione di poter indossare un abito di carta, che è un po’ come potere abitare un libro, vestirne le pagine. Un abito da scrivere, un abito da leggere, un abito su cui illustrare una storia. Un abito capace di raccontare con la propria estetica, di emozionare con la versatilità della propria materia.

Utilizzando questi filati in carta tessile, la stilista Naira Khachatryan ha creato un abito per dare forma e struttura al desiderio di femminilità. In un percorso di risignificazione dell’abito, l’artista Federico Paris interviene utilizzando l’arte della calligrafia giapponese shodō per arricchire di segni grafici e messaggi quella trama di maglia, alimentando nuovi livelli di racconto nel rapporto tra materia, decorazione e messaggio. Impresse sull’abito sono una serie di parole che conservano il dna dell’azienda, un invito a riflettere sui valori che ispirano il lavoro di ogni giorno: ascolto – rispetto – innovazione – cultura – qualità – creatività – coraggio – determinazione – sostenibilità – solidarietà.

Le nuove collezioni di filati A/I 2024-25

Per la stagione Autunno/Inverno 2024-25, l’azienda fiorentina presenta le collezioni Lineapiù, Filclass, Lineapiù Knit Art e Lineapiù Endless Cashmere. Come sempre mettendo al centro la sperimentazione: le collezioni ripercorrono un viaggio di transizione dove l’esperienza e la rivalutazione del passato si affacciano ad un futuro dove la maglieria è caratterizzata da un design senza tempo, innovazione, armonia e con un tratto di eccentricità. Il tutto viene espresso in una varietà di filati versatili, contemporanei e stravaganti che danno origine a collezioni dal sapore autentico che sanno esprimersi al di là delle stagioni.