“L’incremento è dovuto anche all’errore di considerare “in sicurezza” zone nelle quali sono stati realizzati interventi di difesa del suolo – ha proseguito Malgarotto – e per questo aumentare il carico urbanistico, mentre il rischio zero non esiste, come dimostrano gli eventi recenti”.
I Geologi proporranno al Governo una soluzione concreta: “Per fare prevenzione è necessario istituire il “geologo di zona” e al congresso illustreremo il progetto per farlo a “costo zero. Questa azione serve a garantire un monitoraggio continuativo ed esperto del rischio idrogeomorfologico – ha dichiarato Lorenzo Benedetto, Consigliere Nazionale dei Geologi – a mobilitare anche in «tempo di pace» le competenze tecniche e gli strumenti di sorveglianza che l’ordinamento riserva oggi agli organismi funzionanti solo per il tempo dell’emergenza, in modo da dare efficacia alle misure non strutturali di previsione e prevenzione del rischio idro-geomorfologico contenute nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 27/02/2004, attraverso nuovi e più vincolanti obblighi di ottemperanza a carico degli enti territoriali interessati. Un ulteriore elemento importante è senza dubbio la necessità di migliorare la qualità delle opere di consolidamento e di sistemazione dei dissesti. L’esperienza ci indica che per fare questo è necessario prevedere anche la presenza del geologo nelle commissioni di gara, di collaudo e nell’Ufficio di Direzione Lavori delle opere di mitigazione del rischio idro-geomorfologico e di difesa del suolo”.
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