A tu per tu con il giornalista e conduttore Mario Giordano

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mario giordano con giorgia meloni

Le inchieste relative al crollo del Ponte Morandi lo hanno toccato molto. I toni forti che usa servono per fare arrivare i contenuti

RAPALLO – “Donatooooo, Donaaato, Donato”. Si aprono sempre così le puntate di “Fuori dal Coro”, il programma di approfondimento e inchiesta in onda su Rete 4 il martedì in prima serata. Donato, Pisani per completezza, é il regista della trasmissione. Ad urlare il suo nome é il giornalista e conduttore del talk show, Mario Giordano. Che insieme a quel nome, ogni settimana, “urla” (perchè “chi non urla é complice”, é questo il motto) realtà che altrimenti non si vedrebbero. In modo incontenibile. Entrando in studio in monopattino, prendendosela con i banchi a rotelle, spaccando zucche di Halloween con la mazza da baseball. Siparietti, per alcuni, che, però, nascondono problematiche reali e tangibili.

Noi de L’Opinionista lo abbiamo incontrato a Rapallo in occasione della presentazione del libro “Io sono Giorgia” di Giorgia Meloni. Ecco cosa ci ha detto

Quando ha capito che sarebbe diventato giornalista?

Facevo le elementari, era il 1973. La maestra mi assegnò un tema su cosa volessi fare da grande. Ero indeciso se voler diventare astronauta o giornalista. Poi mi resi conto di avere paura dello spazio e optai per la seconda scelta. Mi sono fissato su quell’idea e non mi sono più fermato”.

Ha sempre utilizzato il suo ruolo di giornalista per denunciare fatti che riguardano la gente comune, il popolo. C’é un episodio più rappresentativo della sua carriera?

Tanti. Tra le ultime vicende ricordo i “ladri di casa”. Sono rimasto colpito dal senso di desolazione e solitudine di quelle persone che si sono viste portare via tutto. Poi sono rimasto sconvolto dal crollo del Ponte Morandi. Siamo andati a indagare su coloro che avrebbero dovuto fare investimenti e non li hanno fatti, col risultato che tutti noi abbiamo visto: mi ha toccato molto”.

Giornalista e conduttore. Come nasce “Fuori dal coro”

Nasce su suggerimento di Piersilvio Berlusconi. Io all’epoca ero Direttore del TG4 ma non avevo mai fatto televisione. Mi disse di portare in televisione quello che scrivevo sui giornali e dicevo da ospite nei vari talk. Siamo partiti con una striscia quotidiana dopo le 19, in via sperimentale, per vedere se incontrava i favori del pubblico: puntate della durata di 20-30 minuti ciascuna. Nel 2019 abbiamo deciso di mandare in onda quattro puntate in prima serata, sempre in via sperimentale. E ora siamo qui, molto seguiti e a volte anche criticati”.

Ad alcuni non piacciono questi toni forti né questo suo modo teatrale di proporre contenuti. Cosa ne pensa?

“Penso che sia giusto che ci siano anche le critiche: sono un motivo di riflessione. Noi a “Fuori del coro” abbiamo trattato temi molto delicati, dalle inchieste sugli sprechi di soldi pubblici alla questione di Bibiano o meglio dei “ladri di bambini” perché non solo a Bibano sono stati portati via bambini. Sono punti di vista molto forti, che io rappresento in modo altrettanto forte, a volte anche scenografico, che è quello che secondo me permette di far arrivare il messaggio ad un ampio numero di persone. Questo ad alcuni piace e ad altri no, è normale. Alcuni preferirebbero un talk tradizionale. Io accetto tutte le critiche ma chiedo è che poi si vada a vedere se sono stati sollevati problemi reali oppure no. Di andare a verificare la sostanza delle cose”.

C’é qualche personaggio, politico e non, che ha rifiutato l’invito a venire in trasmissione?

“Si, Zingaretti. Forse si é arrabbiato per le inchieste sugli sprechi nella Regione Lazio. Pazienza”

Quale é il suo rapporto con i social network?

“Li uso il giusto. Sono un modo per comunicare, per fare arrivare i contenuti, alla pari dei giornali cartacei e della televisione. Come tutte le cose hanno pregi e difetti. Basti pensare alle ondate di commenti che può suscitare un semplice post”.

Lei é anche saggista. La troveremo in libreria a breve?

“No, per il momento no. Non uscirà un mio libro a breve perché ora non sto scrivendo nulla. Sono troppo impegnato con le inchieste di ‘Fuori dal coro'”.