ROMA – Dopo il successo dei precedenti volumi, “Leonardo” e “Raffaello” – ora in libreria in una nuova edizione – Vittorio Sgarbi chiude la sua trilogia del Rinascimento, con il racconto impetuoso della vita e delle opere di Michelangelo Buonarroti: “Michelangelo. Rumore e paura”, disponibile dal 21 novembre. Prefazioni di Rino Fisichella e Antonio Spadaro. Primi incontri con l’autore: sabato 18 novembre, Milano – Bookcity [Castello Sforzesco, Sala Viscontea, ore 19], venerdì 8 dicembre, Roma – Più Libri Più Liberi [Auditorium, ore 15.30].
“Michelangelo evoca fantasmi. Nelle sue opere non c’è soltanto la bellezza e la pienezza della forma, ma anche il tentativo di cogliere uno stato d’animo e uno spirito che sono dentro la scultura e la pittura. Questa è la sua grandezza, la sintesi formidabile del Rinascimento”, dice Sgarbi. La parabola di un artista predestinato – narrata da Vasari nelle Vite con l’ammirazione che già suscitava nei contemporanei – capace di realizzare tra Firenze, Bologna e Roma una sequenza di capolavori che lo affermano come un maestro assoluto, venerato, copiato, rispettato per tutti i secoli a venire, fino ai giorni nostri.
Le parole di Sgarbi guidano lo sguardo alla ricerca delle fonti e delle consonanze che le opere, opportunamente interrogate, ci suggeriscono: così sentiamo nostro il dolore muto e senza tempo della Madonna della Pietà vaticana, la forza interiore del David, proviamo la stessa vertigine provata da Raffaello nella Cappella Sistina, di fronte al gesto assoluto che unisce e allontana Dio e l’Uomo. Ancora vibriamo dell’energia che la pietra trasmette ai Prigioni, al Mosè, all’estremo abbraccio tra la madre e il figlio nella Pietà Rondanini. E in questo viaggio Michelangelo non ci appare mai solo: egli studia e rivoluziona la lezione dei maestri del passato – Masaccio, Donatello, Antonello da Messina – si confronta con gli artisti coevi – Niccolò dell’Arca, Bellini, Mantegna – e dialoga con i pittori e scultori successivi su cui eserciterà la sua influenza, dai manieristi che ne subiranno il mito a Tiziano, Caravaggio, Picasso, Pollock, fino all’arte contemporanea.
Vittorio Sgarbi insegue Michelangelo nello stupore della bellezza, indaga le ombre della sua personalità inquieta, e pagina dopo pagina la storia del più grande di tutti diventa una storia che ci riguarda, il racconto del genio che ha mostrato al mondo l’anima dell’uomo.