CNA ribadisce la “netta contrarietà” a “ogni meccanismo che obblighi le imprese ad anticipare un contributo pubblico, operazione che spetta agli intermediari finanziari. Lo sconto in fattura è uno strumento discriminatorio nei confronti delle piccole imprese e, come ha evidenziato l’Autorità Antitrust in più occasioni, altera la concorrenza penalizzando i consumatori”.
Nella parte conclusiva dell’iter parlamentare sulla legge di bilancio lo sconto in fattura era stato inizialmente abrogato, riconoscendo la fondatezza degli argomenti esposti dalla CNA, e poi reintrodotto dopo 24 ore anche se con un perimetro di applicazione più circoscritto, limitato a lavori condominiali con valore superiore a 200mila euro.
CNA sottolinea che “un nuovo intervento normativo senza un preventivo confronto con le organizzazioni di settore rischia di generare ulteriori disagi e confusione per le imprese e per gli stessi consumatori con il probabile effetto di provocare un pericoloso blocco del mercato”.
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