Mobilità, i sogni degli italiani per il futuro: ecco 4 tendenze

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infografica groupama

Nei prossimi 10 anni, 1 Italiano su 2 (53%) si dice pronto a rivedere le proprie abitudini in termini di mobilità. Non spaventa più la condivisione: 6 su 10 vogliono il car sharing e sognano città green, 9 su 10 chiedono carburanti 100% ecologici

“Il Covid non ha messo in crisi la voglia di condivisione. Gli italiani, resilienti, sono pronti a cambiare abitudini. Cambiare è sempre difficile, ma è inevitabile” – Paolo Crepet, sociologo e psichiatra di grande esperienza, commenta così i dati emersi dalla ricerca BVA-Doxa commissionata dall’Osservatorio Groupama “Change Lab, Italia 2030” per indagare i principali trend che entro il 2030 cambieranno le abitudini di vita degli italiani post-pandemia.

“In questi mesi difficili, gli italiani hanno maturato nuove consapevolezze, hanno sviluppato nuove sensibilità e sembrano più inclini ad accettare i cambiamenti. Durante il lockdown abbiamo visto le nostre città svuotate dalle auto e ci sono piaciute. È cambiata la nostra percezione del concetto di libertà. Abbiamo preso contezza che le città del futuro andranno ripensate, con centri storici sempre più dedicati alle persone e quartieri anche periferici a vocazione professionale, con spazi per uffici pubblici e imprese. Come si modificherà la nostra vita nelle città dipenderà molto dai Comuni, dalle politiche che adotteranno i Sindaci. Sia chiaro però: ogni cambiamento non si decide “hic et nunc”, ma deve essere sempre supportato dal coraggio delle grandi idee. E alla base di ogni cambiamento deve esserci una visione e soprattutto una buona dose di sogni. Leggendo questi dati, mi conforta sapere che gli italiani non hanno smesso di sognare. Attuare il cambiamento all’interno della società non è semplice: è un processo lento, lungo decenni, facile da pensare ma difficile da realizzare”.

Ma cosa sognano davvero gli italiani per la mobilità del futuro? Ecco 4 tendenze:

1. 2030, ITALIANI “CAR LOVERS”: FEDELI ALL’AUTO, MA APERTI A UNA NUOVA MOBILITA’

La ricerca rivela anche che tra 10 anni per l’85% degli intervistati la macchina “di famiglia” continuerà ad essere un bene irrinunciabile (oggi lo è per il 93%): 6 su 10 non smetteranno di usare quotidianamente l’auto di proprietà.

“Una cosa che difficilmente cambierà è il forte legame degli italiani con i propri beni rifugio: tra questi, non mi stupisce che ai primi posti ci sia ancora l’automobile.

Del resto, in Italia l’automobile è sempre stata un mito, un’icona che ha segnato la storia di questo Paese. Nel futuro le auto cambieranno, diventeranno sempre più mignon dato che non si fanno figli, saranno sempre più belle esteticamente che pratiche, ma rimarranno un bene rifugio irrinunciabile. Il futuro non fa più paura.” – commenta Crepet.

Comoda sì, ma non più scelta unica per gli spostamenti in città: gli Italiani si aprono anche a biciclette, monopattini, sharing, mezzi pubblici e nuove abitudini.

2. 2030, IL BOOM DEL CAR SHARING: 6 SU 10 PRONTI A USARLO REGOLARMENTE

Secondo i dati dell’Osservatorio Groupama, attualmente solo 3 Italiani su 10 (29%) hanno utilizzato almeno una volta il servizio di car sharing; 4 su 10 se consideriamo i giovani under 35. Il servizio di car sharing sarà molto più utilizzato nei prossimi 10 anni: il 62% del campione intervistato è convinto che ne farà uso. Anche il bike sharing dovrebbe registrare un’impennata degli utenti, dato che circa 1 Italiano su 2 immagina di poter utilizzare questo servizio. Lo scooter sharing sarà scelto, invece, da 3 su 10.

I giovani tra i 18 e i 34 anni si dichiarano i più propensi a far ricorso alla mobilità condivisa. Gli uomini in maggior numero rispetto alle donne.

3. 2030, CRESCE LA SENSIBILITA’ GREEN E ACCELERA LA MOBILITA’ SOSTENIBILE

Le città e i cittadini stanno scoprendo i benefici di una nuova mobilità, dal carattere più marcatamente green. Se è vero che attualmente la quasi totalità del campione intervistato ha dichiarato di avere almeno un’automobile in famiglia, 1 su 2 conferma di possedere anche una bici e/o un monopattino, “muscolari” o elettrici.

Nasce una nuova coscienza green: più di 6 Italiani su 10 (62%) si dichiarano pronti alla shared mobility; 4 su 10 (40%) ad utilizzare mezzi diversificati in base alle esigenze di movimento; il 36% si mostra disposto anche ad avvalersi esclusivamente di mezzi ecologici, mentre 9 su 10 sognano carburanti 100% green.

4. 2030, GLI ITALIANI SOGNANO CITTA’ GREEN: 9 SU 10 SI ASPETTANO AUTO FULL ELECTRIC E CARBURANTI 100% ECOLOGICINI

Pensando ai cambiamenti che vorrebbero vedere attuati nelle città nei prossimi 10 anni, circa 1 intervistato su 2 (48%) indica come obiettivo per il 2030 un aumento di piste ciclabili e una maggiore presenza di mezzi pubblici (47%), confermando quindi una propensione verso l’intermodalità.

Per 1 intervistato su 3, invece, nei centri urbani dovrebbero esserci parcheggi nascosti alla vista (33%) o dovrebbe essere addirittura vietata la circolazione per ridurre lo smog cittadino (30%). La quasi totalità infatti si aspetta l’adozione di carburanti 100% ecologici (89%) e automobili full electric (81%).

Tra le innovazioni futuristiche maggiormente apprezzate in tema di mobilità, anche il ricorso ad automobili con guida autonoma, desiderato dal 62% del campione; e la possibilità di disporre di auto capaci di allungarsi o accorciarsi in base alla disponibilità di parcheggio (42%).

“Con il Covid sta crescendo una nuova coscienza green, che deve coinvolgere tutti: non solo i giovani, che sono più allenati al cambiamento, ma tutte le generazioni e le fasce sociali. Abbiamo adesso l’occasione di poter agire responsabilmente per preservare la bellezza. Il futuro del Paese è un futuro di bellezza, che va aiutata e coltivata. La vivibilità delle nostre città si giocherà su trasporti facili, ecologici, silenziosi. Su servizi culturali. Sull’artigianato e non solo sull’industria. Sulla rete dei borghi, da valorizzare e riscoprire. Il Covid è stata una scossa alla nostra routine, un propulsore a ripensare il futuro che si costruisce con visione e sogno. L’Italia ha bisogno di visione e sogni” – conclude Crepet.