Ocse, in Italia diminuisce la disoccupazione ma aumenta la povertà

79

bank denaro euroMILANO – “Le proiezioni Ocse suggeriscono che la tendenza positiva continuerà nei prossimi due anni”. In particolare la situazione del mercato del lavoro in Italia è “migliorata negli ultimi anni ma più lentamente che in altri paesi”.

Lo sostiene l’Ocse nelle prospettive 2018 sull’Occupazione. In merito all’occupazione la percentuale della popolazione (al 50,9%) è aumentata di 2,3 punti percentuali dal livello più basso nel 2013 ed è quasi tornata al livello pre-crisi, il 51%.

Il tasso di disoccupazione in Italia è “sceso ma, all’11,2% nell’aprile 2018, rimane il terzo più alto tra i paesi dell’Ocse e 4,6 punti percentuali sopra il livello del 2008”. L’Ocse aggiunge che “i salari reali sono scesi dell’1,1% tra il quarto trimestre 2016 e il quarto trimestre 2017, rispetto a una media Ocse del +0,6% nello stesso periodo”.

Comunque l’Ocse spiega che i risultati del mercato del lavoro italiano cono “al di sotto della media Ocse in tutti gli indicatori, tranne per quanto riguarda la qualità del reddito da lavoro”, quindi “non sorprende che, dato l’ancora elevato tasso di disoccupazione e l’incidenza di contratti a termine, il livello d’insicurezza nel mercato del lavoro (la probabilità di perdere il posto e restare senza reddito) sia il quarto più alto tra i paesi Ocse, dopo Grecia, Spagna e Turchia”.

Inoltre l’Ocse rileva che in Italia “la povertà è aumentata: il 13,6% delle persone in età lavorativa vive in famiglie con un reddito inferiore al 50% del reddito medio. Erano il 10,7% nel 2006”.

“La stagnazione della produttività e una percentuale significativa di lavoratori a basso reddito con contratti temporanei e/o part-time involontario – aggiunge l’Ocse – contribuiscono a spiegare perché i salari reali in Italia scendano invece di risalire con la ripresa economica”.