Il corpo della donna, trafitto da 35 coltellate, fu trovato due giorni dopo, in un bosco di Ripe di Civitella, nel teramano. Il ricorso di Parolisi contro la condanna ridotta nell’appello bis è stato respinto come chiesto dalla procura della Cassazione. Convalidata dunque la decisione della Corte di Assise di Perugia, nel secondo processo d’appello con sentenza del 27 maggio 2015, ora definitiva.
E’ la seconda volta che la Suprema Corte si occupa di questo omicidio. Nel 2015 stabilì che Parolisi aveva ucciso in un impeto d’ira, in un momento di ‘rabbia’ esploso in una delle ricorrenti ‘liti coniugali’. I difensori dell’uomo hanno annunciato un “inevitabile ricorso alla Corte europea di Strasburgo” per stabilire se Parolisi “abbia subito un giusto processo”.
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