Opera Omnia, la recensione della II° edizione di Sergio Camellini

209

camellini sergio 2023Nella sua collana di testi letterari “Il Pendolo d’Oro”, Guido Miano Editore ci propone la seconda edizione, ampliata, dell’Opera Omnia del modenese Sergio Camellini, psicologo clinico che negli ultimi dieci anni ha dimostrato di essere anche scrittore prolifico, già presente nel catalogo di questo editore con diverse opere fin dal 2014. Troviamo qui, con il consueto apparato di notizie bio-bibliografiche, «un florilegio della sua migliore produzione letteraria», che ci ripropone «le pagine più significative del suo messaggio», come scrive Michele Miano nella sua Prefazione.

La raccolta delle poesie proposte, tutte caratterizzate da un verseggiare spezzato ma da una grande facilità di lettura, va a ritroso nel tempo di pubblicazione, dal 2021 (poesie tratte da Lasciami di te un’emozione, da I colori della fantasia e da Ascolto i silenzi) al 2013 (versi da Nel corpo un soffio dell’anima). Proprio da quest’ultima mi piace proporre una citazione che mostra un tratto caratteristico del nostro poeta, cioè l’attenzione – amore, direi – per i particolari, nei quali c’è in nuce il tutto della vita, se si sa osservare, anzi “ascoltare” ciò che ci circonda: «Non ascoltare / in silenzio, / ma il silenzio; / odi la sua / suadente voce, / vivi le emozioni / emerse d’incanto, / fatti cullare sull’amaca / dell’anima, / in quest’oasi fresca / e sublime / dell’oggi» (In silenzio, il silenzio).

Altra parte importante delle composizioni del Camellini sono i ricordi: di persone (come il padre, in Amore di padre, ad esempio; e la madre, che in Esser lacrima è rievocata come «… lacrima / che non s’asciuga / per noi, / amati figli tuoi»; e la donna amata, che è come un diamante «… che ha sempre / qualche riflesso in più…», Ho contato le stelle). Poi, ricordi di momenti, di paesaggi e luoghi (come, a Modena, la “Ghirlandèina”), di personaggi (ad esempio san Giovanni Paolo II e l’attuale papa Francesco), di sensazioni e sentimenti, di cose. Ricordi d’ogni tipo, cui inevitabilmente si accompagnano, qua e là, tinte di nostalgia: «…La carta assorbente / non c’è più, / per toglier le macchie / delle parole, divenute indelebili, / sul quaderno elettronico / della vita d’oggidì» (Il pennino spuntato). E pensieri rivolti a tutto, compresa la luna, «…unica e discreta testimone / d’intense passioni, / emani ogni giorno / delicata positività» (Il mio canto alla luna).

Niente fughe dalla realtà, però: in tutto ciò c’è l’oggi. Infatti la poesia di Sergio Camellini non si allontana dalla vita, ma la trapassa, quasi a trafiggerla con osservazioni e commenti, sempre delicati ma onnipresenti, su ciò che è il vivere oggi, in un mondo spesso diviso, «…quando i muri / sostituiscono i ponti // e l’io s’avvita / su se stesso, / senza vedere il noi, / senza sentire il voi, // al di là del luogo, / al di là del tempo» (Muri e ponti). Con accompagnamento frequente di versi che sono lapidarie definizioni, come questa del teatro: «…Fonte agognata / d’autentica / serenità» (Riempire il vuoto); o questa riferita a New York: «… la miscellanea di genti / che vive in te / è la sintesi d’un mondo / tra povertà e re…» (La grande mela appesa alle nubi).

Davvero, per il Camellini scrivere poesie è come scrivere sogni: «…È la creazione / dell’assurdo / che sfiora il paradosso / nell’attesa agognata / d’una magica realtà…» (Vorrei scrivere un sogno). La fantasia, in fondo, «…accorcia le distanze / con la realtà…» (Viandante dei sogni), e lo scrittore può affermare con cognizione di causa che «…Il sogno / è un tentativo / d’appagare / un tuo desiderio, / è un’ombra / che si dissolve nel vero» (Una nuvola rosa).

Quest’Opera Omnia rivisitata ed arricchita può insomma arricchire anche chi legge, o rilegge, i versi di Sergio Camellini, che sanno fare buona compagnia ai pensieri, alle meditazioni di chi vuol stare bene al mondo senza astrarsi dalla vita, «A qualsivoglia età» (ultimo verso de I colori della fantasia), cosciente che ogni ruga sopraggiunta «…È solo una virgola / posta / sul tema / della vita / ove / la punteggiatura / continua» (È solo una virgola), consapevole che «…Non si ama a comando, / non si piange a comando: / saremmo, / una compagnia d’attori, / sul palcoscenico della vita» (Amore e dolore sul palcoscenico della vita), e sereno perché «La felicità / è nella stessa strada / che percorri ogni dì…» (La strada della felicità). Una raccolta di versi riuscita e piacevole.

Recensione di Marco Zelioli

Sergio Camellini, Opera Omnia, II edizione, prefazione di Michele Miano, Guido Miano Editore, Milano 2023, pp. 188, isbn 978-88-31497-97-8, mianoposta@gmail.com.