Sorrentino e la sua squadra hanno presenziato alla cerimonia indossando un nastro azzurro in petto, in segno di solidarietà per il popolo ucraino. Commenta così questa scelta: “Uno sta nel gioco e gioca, però non era proprio il momento ideale per andare agli Oscar. Qui si sente meno anche perché la percezione della guerra è legata alle distanze ma è un po’ imbarazzante, c’è una guerra e qui c’è una cosa giocosa. La vita va così, ma questo è il motivo per cui io e gli altri avevamo la coccarda ucraina. Mi sembrava una cosa doverosa”.
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