CITTÀ DEL VATICANO – “La morte è certamente un passaggio difficile della vita. Per tutti noi è un passaggio difficile: tutti dobbiamo andare lì ma non è facile. Ma è anche il passaggio che chiude il tempo dell’incertezza e butta via l’orologio. Perché il bello della vita, che non ha più scadenza, incomincia proprio allora. Incomincia dalla saggezza di quell’uomo e quella donna, gli anziani, che sono capaci di dare ai giovani il testimone”. Lo ha detto Papa Francesco nell’udienza generale proseguendo le catechesi sulla vecchiaia.
“Questa umanità, che con tutto il suo progresso ci sembra un adolescente nato ieri, potrà riavere la grazia di una vecchiaia che tiene fermo l’orizzonte della nostra destinazione?”, ha chiesto il pontefice.
“La testimonianza degli anziani – ha aggiunto – unisce le età della vita e le stesse dimensioni del tempo: passato, presente e futuro. Loro non sono solo la memoria ma il presente e anche la promessa. È doloroso, e dannoso, vedere che si concepiscono le età della vita come mondi separati, in competizione fra loro, che cercano di vivere ciascuno a spese dell’altro. Questo non va”.
E infine: “L’alleanza dei vecchi e dei bambini salverà la famiglia umana. Dove i bambini e i giovani parlano con i vecchi c’è il futuro”.