Pd, Bonaccini: “Cambiare classe dirigente ma non cacciare nessuno”

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ROMA – “Dobbiamo cambiare la classe dirigente, raccogliere lì parecchi amministratori locali che abbiamo, definire un programma per l’Italia”. Lo ha detto, intervistato a Rai Radio1, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, a proposito delle correnti nel partito. “Penso arriveranno altri candidati, immagino Elly Schlein, quando saranno tutti in campo partiremo tutti insieme, l’importante è che mettiamo in campo idee per il paese, in questi anni il Pd ha parlato troppo di nomi e di cognomi, parliamo agli italiani e non di noi stessi”, ha aggiunto.

“Non c’è bisogno di cacciare nessuno, tutti hanno diritto di portare il proprio contributo – ha spiegato – Penso sia necessario cambiare la classe dirigente, ci sono persone che possono dare una mano al partito anche senza fare i ministri, conosco tanta gente che nel corso degli anni ha contribuito a far nascere il Pd come forza progressista, si può essere utili in tanti modi. Io non sono mai stato in Parlamento, ho 55 anni e non mi sento sminuito”. Rottamare come fece Renzi? “Renzi ha fatto le sue scelte, io non le ho condivise, se farò il segretario avrò un ruolo di leadership, se prevale qualcun altro darò una mano. La parola rottamare non la troverete mai nelle dichiarazioni del sottoscritto, è una parola che non mi piace ma bisogna provare a cambiare”, ha concluso Bonaccini.