“In particolare – si legge – essi lamentavano che, in questo modo, sarebbero andati dispersi i contributi che comunque avevano versato alla Camera. Il Consiglio ha deciso di consentire a questi ex deputati di completare la contribuzione degli anni mancanti al quinquennio, versando di tasca propria sia la loro quota sia quella che in condizioni normali è corrisposta dalla Camera, per un totale di circa un terzo dell’indennità dei parlamentari. Il Collegio d’appello della Camera ha confermato la sentenza precisando che gli ex deputati, per essere ammessi a pagare, devono essere stati in carica per almeno tre anni”.
Pertanto “non esiste alcuna sentenza della Camera che stabilisce che i deputati maturerebbero la pensione in caso di scioglimento della legislatura prima di quanto previsto dalle norme in materia”.
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