Perù, la Regione di Puno: un itinerario per veri intenditori

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Cañón de Tinajani
Bosque de piedras del Cañón de Tinajani en el distrito de Ayaviri – © Yael Rojas- PROMPERÚ

Puno è una destinazione del Perù emozionante, grazie ai bellissimi paesaggi e alle culture vive che mantengono intatto il proprio antico stile di vita attraverso i secoli

Un crogiolo di terre incontaminate e di ricca cultura locale a circa 2.830 metri sul livello del mare, il Dipartimento di Puno è un luogo in cui le tradizioni culturali radicate sembrano essere all’ordine del giorno. La patria del Lago Titicaca, da cui, secondo la leggenda, emersero dalle acque i figli del Sole – Manco Capac e Mama Ocllo – per civilizzare le popolazioni, venerare il Dio Sole e fondare il potente Impero Inca. Questa è Puno, piena di fascino e di storia millenaria, dove la gente incanta, il clima rafforza e le attrazioni fanno innamorare. Danze festose, folclore, musica e spettacoli tradizionali aggiungono fascino a questa porzione storicamente significativa del Perù. Unitamente all’interessante cultura locale, la Regione offre anche un’ampia varietà di attività all’aperto. I visitatori, oltre ai tour sul Lago Titicaca costellato dalle sue uniche isole galleggianti, possono esplorare la costa e le sensazionali aree circostanti alla scoperta di un meraviglioso mondo fatto di bellezza, storia ed emozioni.

Viaggio panoramico: Canyon Tinajani e la Foresta Tarukani

Attraverso sconfinati altipiani tra Cusco e Puno, si giunge all’incontro con paesaggi che uniscono leggenda e natura, come il Canyon di Tinajani e la foresta di Tarukani, entrambi vicino ad Ayaviri. Tinajani – luogo sacro chiamato dai locali “Apu Tinakani” ovvero “Dio Tinajani – è un’area ricca di particolari formazioni rocciose scarlatte che creano scenari spettacolari. Si estende per 250 ettari e presenta figure antropomorfe, piccoli fiumi e strette gole. Il Canyon raggruppa, infatti, tre grandi gole, il Queñuacuyo, il Pacobamba e l’Huarachani che rendono questo luogo ancor più spettacolare. Raggiunta la cima delle pietre megalitiche è possibile osservare la cosiddetta “tinaja” o bagno del diavolo, di forma circolare. Nei dintorni dei monoliti rocciosi si ammirano, inoltre, costruzioni di circa 1.20 m di altezza, in cui le popolazioni pre-Inca seppellivano i loro cari: si tratta dei Qaqallanku, costituiti da argilla e paglia. Tinajani è una meta ideale per gli appassionati di sport estremi, arrampicata, parapendio, escursionismo o equitazione. Qualche chilometro più avanti, sullo stesso percorso, si fa ingresso nella Foresta di Tarukani, considerata la più grande foresta di Puya Raimondii del mondo, a 4200 mslm. La Puya Raimondii è una pianta endemica unica che cresce oltre i 3000 metri di altitudine, in condizioni di aridità, su pendii arbustivi e rocciosi. È contraddistinta da una grande infiorescenza formata da 15000 piccoli fiori bianchi e gialli che vengono impollinati dai colibrì. Una volta fiorita, la pianta muore e vederla sbocciare è un’esperienza unica nella vita.

Avvolti dal Fascino delle Chullpas di Sillustani

Il paesaggio sinuoso e battuto dal vento, in diverse zone di Puno, è caratterizzato da colline vulcaniche a forma di tavola, alcune delle quali caratterizzate dalla presenza delle cosiddette “chullpas”, ossia torri funerarie risalenti all’epoca pre-Inca e Inca. Tra le più celebri vi sono le Chullpas di Sillustani, un antico complesso funerario appartenente alla cultura Kolla. Molte di queste tombe custodivano i resti di antichi nobili, motivo per cui è considerata tra le più importanti necropoli del mondo intero. Posto sulla strada che conduce a Juliaca, questo sito offre panorami spettacolari grazie alla vicinanza al Lago di Umayo. Nell’area si trovano quasi un centinaio di mausolei a forma circolare in cui, oltre alle vestigia di nobili, sacerdoti e governanti delle culture Kolla, Tiahuanaco e Inca, sono stati rinvenuti oggetti personali e offerte. I mausolei misurano in media tra i quattro e i sei metri, e alcuni raggiungono anche i 15 metri di altezza. L’ottimo stato di conservazione è stupefacente, grazie ai materiali scelti per la loro costruzione e alla loro curata finitura: i Kolla, così come gli Inca, perfezionarono la tecnica dell’intaglio della pietra, dando al complesso un aspetto estremamente ordinato e rendendolo un luogo intriso di misticismo ed energia.

Tra Intrecci di Culture e Autenticità

A 74 km dalla città di Puno, sulle rive del Titicaca, si trova Llachón, una comunità di lingua quechua che apre le porte ai visitatori per mostrare loro usi e costumi ancestrali. Un villaggio tranquillo situato sulla penisola di Capachica, ideale per i viaggiatori alla ricerca di autenticità. Llachón offre panorami magnifici e la possibilità di fare brevi escursioni a piedi nei siti preincaici circostanti. Da gennaio a marzo si possono anche osservare specie ornitologiche endemiche mentre, durante tutto il corso dell’anno, è possibile scoprire spiaggette e belvedere da cui ammirare scorci privilegiati del Lago Titicaca, praticare kayak sulle placide acque del Lago, osservare o partecipare a laboratori di tintura tessile e, infine, assaporare l’autentica gastronomia locale in un vero momento di condivisione con la popolazione locale. Nella penisola di Chucuito, sempre sulle rive lago Titicaca, si trova anche Luquina Chico, un piccolo villaggio di cultura Aymara che apre le sue porte a coloro che desiderano vivere una giornata all’insegna del turismo esperienziale, scoprendo usi e costumi tipici. Tutta la zona della penisola è disseminata di “chullpitas”, in cui è sepolta la nobiltà di antichi popoli. L’area offre, inoltre, un panorama straordinario e un ambiente rurale estremamente rilassante: dal promontorio o dalle fertili pianure che si aprono sulle sponde del lago si possono ammirare ampie vedute di Puno, Juliaca e di tutte le Isole del Lago.

Attraverso Luoghi Volti alla Prosperità

Terra di esperti vasai, Pucará, a 104 km a nord di Puno, è famosa per i “tori” di argilla che i suoi abitanti pongono sui tetti delle case come simbolo di protezione e prosperità. Culla di una cultura pre-Inca che portava lo stesso nome della cittadina e che si distinse per le sue grandi costruzioni piramidali e per le conoscenze di architettura e ingegneria idraulica. Qui è possibile visitare il Complesso Archeologico di Pucaká e il Tempio di Kalasaya. Un luogo storico di circa 4km², costruito nel 200 a.C., caratterizzato dalla presenza di due tipi di espressioni architettoniche: una di carattere monumentale con probabile funzione cerimoniale e l’altra più rustica, forse abitativa; Nell’area cerimoniale si trovano 9 piramidi tronche e terrazzate ornate da decorazioni che rappresentano teste di uomini, animali, piante, segni geometrici e costellazioni. La piramide di Kalasaya è la più importante ed è perfettamente conservata con svariate terrazze e sculture. Imperdibile, a Pucará, è anche una visita ai laboratori di ceramica, in cui si plasma l’argilla in vere e proprie opere d’arte.

Itinerari alla Scoperta delle Antiche Vestigia Coloniali

Immergersi in angoli remoti della storia locale è possibile visitando Juli, una cittadina che ospita alcune delle chiese coloniali più impressionanti del Perù. Situata a sud-est della città di Puno, Juli è soprannominata la “Piccola Roma del Sud America”. Ognuna delle quattro chiese di Juli, alcune trasformate in musei, possiede qualcosa di unico. La loro splendida architettura esterna trova ampio riscontro anche negli interni, lasciando a bocca aperta. Con l’arrivo di Domenicani e Gesuiti, diversi edifici di struttura incaica – che dividevano il territorio in quattro ayllus (clan familiari in quechua e aymara) – divennero chiese, ognuna dedicata ad un quartiere. Situata in Plaza Mayor, la Chiesa di San Pedro Martir si distingue per la sua architettura in pietra. Al suo interno, un magnifico gioco di ombre e luci illumina i suoi ricchi altari in foglia d’oro e i dipinti di alta qualità artistica. A poca distanza si trova la Chiesa di San Juan Bautista, il cui aspetto esteriore nasconde un luogo inaspettato e fantastico che ospita dipinti di grande importanza. Di notevole interesse è anche Nuestra Señora de la Asunción, situata su una collina che domina la valle. All’interno, presenta delicate pitture murali e pale d’altare dipinte dal famoso artista italiano Bernardo Bitti. Infine, la Chiesa di Santa Cruz de Jerusalén fu costruita tra il 1581 e il 1582, ricostruita nel 1741, ancora rinnovata nel XVIII secolo e quasi distrutta da un fulmine nel 1914. Ciò che si vede oggi testimonia la sua grandiosa architettura del passato. Superata Juli, in direzione sud est, si giunge a Pomata, un villaggio in cui sorge una gloriosa chiesa in arenaria rossa costruita dai domenicani nel XVII secolo: si tratta del Templo de Pomata Santiago Apóstolo, risalente al 1700. In posizione spettacolare in cima a una collinetta, la struttura è un’intrigante mescolanza di austerità e splendore. La chiesa è famosa per le vetrate in alabastro traslucido e per la facciata barocca in arenaria riccamente scolpita. L’interno, poi, si rivela spettacolare, con intricati intagli barocchi ovunque.