Prezzi guerra: gas sconta il rialzo termico, sprint del nichel

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fiamme gas fornelloMILANO – E’ il caldo a fermare le quotazioni del gas naturale nell’86esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina. I contratti futures sul mese di giugno segnano un calo dello 0,46% a 90,68 euro al MWh per il metano sulla piazza di Amsterdam, mentre quelli sul mese di luglio cedono lo 0,54% a 93,04 euro al MWh. Una prassi consolidata – spiegano gli esperti – legata all’arrivo della stagione estiva, durante la quale si riduce il consumo di gas e si fanno le scorte per il prossimo inverno.

Stabile il greggio, che perde lo 0,17% a 112,02 dollari al barile (Wti), mentre il Brent (+0,05%) viene scambiato a 109,94 dollari al barile. In controtendenza i metalli a partire dal Nichel (+7,92% a 28.231 dollari la tonnellata) e dal ferro (+3,38% a 827 dollari la tonnellata). Una dinamica legata alla decisione della Cina di tagliare il tasso ‘Prime Rate’ a 5 anni al 4,45% per favorire la ripresa degli investimenti dopo il Covid. Una mossa inattesa del mercato che sta sostenendo i listini azionari in Europa.

Bene l’acciaio (+1,99% a 4.611 dollari la tonnellata), il rame (+1,95% a 9.415 dollari la tonnellata) e l’oro (+0,91% a 1.845 dollari la tonnellata). In controtendenza le materie prime agricole, con il grano duro in calo dell’1,14% a 1.280,5 dollari per unità contrattuale da 5mila staia (bushel) e quello tenero dell’1,08% a 1.187 dollari.