A pesare è l’andamento climatico che ha letteralmente diviso il mondo del vino in due: da un lato l’Emisfero Sud, che ha registrato volumi da record, dall’altro l’Emisfero Nord e soprattutto l’Unione Europea, che ha visto cali imponenti a causa dell’andamento climatico fortemente negativo. La produzione vitivinicola europea, che è pari al 58% della produzione mondiale, è stata infatti “influenzata pesantemente dalle condizioni meteo”. La produzione europea di vino è stimata dall’Oiv a 145 milioni di ettolitri, in calo del 13% sul 2020, con una perdita di 20 milioni di ettolitri. “E’ stato un anno molto sfortunato per Italia, Francia e Spagna”, i tre big del vino mondiale, ha spiegato il direttore generale dell’Oiv, Pau Roca, nel corso della conferenza di presentazione delle stime annuali di Oiv (World wine production outlook).
L’Italia segna un calo pesante, -9% a 44,5 milioni di ettolitri, ma continua ad essere il più grande produttore mondiale. Seguita dalla Spagna con un calo del 14% a 35 milioni di ettolitri. Il terzo big, la Francia, “ha avuto un anno disastroso dal punto di vista climatico” e registra un calo del 27% a 34,2 milioni di ettolitri, “uno dei volumi più bassi mai registrati”. In calo la produzione di vino anche in Grecia e Slovenia con un pesante -26% ciascuna, in Croazia (-13%) e in Austria (-4%). Positiva, invece, l’annata per la Germania (+4% a 8,8 milioni di ettolitri), l’Ungheria (+6%), la Bulgaria (+7%). Stabile la produzione in Portogallo (-1% a 6,5 milioni di ettolitri) e in Repubblica Ceca (+2%).
Per quanto riguarda, invece, l’Emisfero Sud, si è registrata una produzione record di 59 milioni di ettolitri, con un aumento del 19% sul 2020. Crescita guidata dalla performance di Cile, Argentina e Brasile. Il Cile cresce del 30% con una produzione di 13,4 milioni di ettolitri, l’Argentina del 16% con 12,5 milioni di ettolitri e il Brasile del 60% con 3,6 milioni di ettolitri. Tra i grandi player extra Europei, gli Stati Uniti crescono del 6% a 24,1 milioni di ettolitri mentre l’Australia mette a segno un aumento del 30% a 14,2 milioni di ettolitri. Male, invece, la Nuova Zelanda che ha visto un calo del 19% a 2,7 milioni di ettolitri.
L'Opinionista® © 2008-2023 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube