Renzi, in un’intervista a “La Stampa”, si dice pronto a gestire il post-Meloni: “Diciamo che questa è diventata la mia specialità degli ultimi anni. Ma prima di costruire l’alternativa, almeno, vediamo come parte. All’inizio saranno rose e fiori. Poi arriverà Sua Maestà la Realtà. E davanti alla realtà della vita quotidiana i populisti devono scegliere tra slogan e politica”.
Quindi sull’elezione di Fontana alla presidenza della Camera, aggiunge: “Deve dire grazie al suo kingmaker: Enrico Letta. E’ lui il responsabile di ciò che è accaduto. Se la destra, che è minoranza nel Paese, ha i numeri per eleggere chi vuole in Parlamento, lo deve alla sua gestione politica delle alleanze. Dovrebbe riflettere su quanto abbia contribuito lui, con i suoi risentimenti personali e le sue piccole ripicche, a far sì che questa legislatura sia la legislatura dei La Russa, dei Fontana, delle Meloni”.
E, sul neo eletto alla presidenza di Montecitorio, aggiunge: “Io rispetto i due presidenti eletti, ma quando penso a Fontana ricordo come contestò la nostra legge sulle unioni civili e come ha svolto il suo lavoro di ministro con il primo Governo Conte. Perchè poi ricordiamolo: l’uomo che Salvini ha voluto presidente della Camera è lo stesso uomo che Conte aveva voluto con sè a Palazzo Chigi. Io ho firmato la legge sulle unioni civili che Fontana contestò, Conte ha firmato la nomina a ministro di Fontana: scopri le differenze”. Sull’elezione di La Russa a presidente del Senato, dice: “È una vittoria politica di Meloni, una sconfitta politica di Berlusconi. Lo dico da avversario: Berlusconi non meritava di rientrare in Senato in questo modo. Chi lo ha spinto a fare questa scelta non ha fatto il suo bene”.
Infine sul nuovo governo che si appresta ad essere formato, non ha dubbi: “Fino alle Europee sarà luna di miele. Poi nel 2024 vediamo come risponderanno gli italiani. Meloni per governare dovrà rimangiarsi tutto: le trivelle, il Pnrr, l’euro, la politica estera, Quota 100. Sarà uno spettacolo vedere come farà esattamente il contrario di ciò che ha detto in campagna elettorale. E il ritornello ‘Però la Meloni è coerente’ finirà nell’album dei ricordi. Ma hanno vinto loro, grazie alla folle strategia del Pd, hanno vinto ed è giusto che governino. Ma temo che non saranno all’altezza. E a quel punto toccherà a noi dare una mano per uscire dalle sabbie mobili”.
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