Il ricordo di Luis Sepulveda, morto per Covid-19

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Lo scrittore, risultato positivo al tampone al Coronavirus, lo scorso primo marzo, era apparso subito in gravi condizioni

OVIEDO – Tra le vittime del Covid-19 c’é anche Luis Sepulveda. Lo scrittore cileno era risultato positivo al Coronavirus lo scorso primo marzo e da allora era ricoverato nell’Ospedale Universitario Centrale delle Asturie, ad Oviedo. Le sue condizioni erano apparse subito gravi, al punto che i media spagnoli avevano parlato di “stato di coma“. La moglie, però, aveva categoricamente smentito dicendo che, anzi, il marito aveva già recuperato la capacità respiratoria da un polmone e era sulla buona strada verso la guarigione. Che, purtroppo, non c’é stata.

Sepulveda, che era nato il 4 ottobre del 1949 nella città cilena di Ovalle, era stato contagiato durante la partecipazione ad un festival letterario tenutosi in Portogallo per cinque giorni, dal 18 febbraio,  e aveva accusato i primi sintomi della malattia al suo ritorno in Spagna, dove viveva dal 1996, dopo aver peregrinato in varie parti del mondo dopo le vicissotudini che aveva vissuto in patria.

La sua intensa stagione di attività politica si era infatti conclusa drammaticamente con l’incarcerazione da parte del regime del generale Augusto Pinochet. Prigioniero in uno stanzino dove non era neppure consentito alzardi in piedi, grazie alle forti pressioni di Amnesty International era stato scarcerato e aveva ricominciato a fare teatro ispirato alle sue convinzioni politiche. Questo gli era costato un secondo arresto che era sfociato nella condanna all’ergastolo. Sempre su pressione di Amnesty International, la pena era stata commutata nella pena di otto anni d’esilio. Era la fine degli Anni ’70 ma in Cile Sepulveda non tornò più.

L’autore aveva conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989 e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, in particolare dai lettori italiani, aveva pubblicato da allora numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. Sulla scia di questo suo successo mondiale, arrivato anche nelle sale cinematograiche  negli anni successivi compose: “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”, “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”, “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà” e  “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa”.