Rifondazione Comunista: “Tornare al proporzionale, altro che presidenzialismo!”

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ROMA – “Queste giornate hanno evidenziato la crisi del sistema politico dopo trenta anni di bipolarismo e leggi maggioritarie. La “seconda repubblica” ha prodotto il declino economico, sociale e politico del Paese. La rielezione di Mattarella non è un successone visto che testimonia l’incapacità di eleggere un nuovo presidente. Fortunatamente esce sconfitta l’autocandidatura di Mario Draghi e non hanno avuto spazio candidature discutibili. Quella di Berlusconi era una barzelletta che è servita solo a ricordarci da quale corte dei miracoli vengono Salvini e Meloni. Le procedure previste dalla Costituzione hanno limitato i danni restituendo centralità al parlamento”. Così in una nota congiunta Maurizio Acerbo (foto) e Giovanni Russo Spena, rispettivamente segretario nazionale e responsabile democrazia/istituzioni di Rifondazione Comunista.

“L’unica medicina per uscire dal fallimento attuale – aggiungono – è il ritorno a una legge elettorale proporzionale, quella che avevano voluto padri e madri della Costituzione. E’ l’unica strada per restituire credibilità alle istituzioni repubblicane. Un parlamento di nominati non può che essere dominato dall’esecutivo e subalterno ai poteri economici. Sarebbe ora di finirla con il qualunquismo dall’alto di commentatori e poteri economici che invocano da trenta anni sempre nuove pseudoriforme che scardinano la democrazia costituzionale. Con il presidenzialismo la prossima volta verrebbe eletta Giorgia Meloni presidente e prima ancora avremmo avuto Berlusconi. Con l’attuale legge elettorale sarà la destra a eleggere il prossimo Presidente della Repubblica”.