Rivolta carceri, pronte le linee guida per programmi terapeutici provvisori domiciliari

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ROMA – Sono pronte le “linee guida” per la “formulazione di programmi terapeutici provvisori domiciliari” e, se possibile, anche in comunità, per i detenuti delle carceri milanesi e per il “relativo controllo sul territorio”, data “l’emergenza sanitaria determinata dal Coronavirus e dai successivi disordini verificatisi all’interno degli istituti”. Lo si legge in un documento che ha fissato le procedure per concedere, valutate una serie di condizioni, gli affidamenti ai detenuti, redatto dal Tribunale di Sorveglianza di Milano e dalla Direzione del Serd Medicina penitenziaria.

Nei giorni scorsi, quando era esplosa una rivolta a San Vittore, il presidente della Sorveglianza Giovanna Di Rosa aveva spiegato che il Tribunale si era attivato per “liberare” le carceri “il più possibile” e, visto il problema di sovraffollamento acuito dall’emergenza sanitaria, aveva avviato “intese con il Sert per potenziare gli affidamenti terapeutici e le misure alternative”. Tra i punti delle linee guida la valutazione “accurata” delle condizioni di salute dei detenuti: con “patologie simil-influenzali” non si può “accedere al programma” di affidamento.