ROMA – Torna PresaDiretta con la seconda puntata dedicata al mondo del lavoro, malpagato e sfruttato, lunedì 14 febbraio, in prima serata su Rai 3. Le fragilità dei lavoratori italiani, in ogni settore: dalla logistica all’industria, dai professionisti ai tirocinanti, dal commercio agli stagionali. Gli stipendi bassi, la precarietà delle condizioni di lavoro, la giungla dei contratti, gli incidenti e le morti, i licenziamenti selvaggi e le difficoltà nella ricerca di un’occupazione. E poi la finanza che detta le sue regole sul mercato del lavoro e la spregiudicatezza dei grandi fondi speculativi. Il dibattito sul salario minimo è aperto, in Italia e in Europa. Aiuterà i lavoratori?
L’Italia è l’unico paese in Europa dove negli ultimi 30 anni i salari sono diminuiti: cosa è successo al nostro mercato del lavoro? E se l’occupazione è tornata a crescere dopo due anni di pandemia è vero anche che i contratti sono precari e i salari offerti arrivano a 5 euro l’ora, addirittura 3 euro e mezzo l’ora. Ma chi sono i lavoratori e le lavoratrici che prendono questi stipendi da fame? Le storie e le testimonianze raccolte dalle telecamere di PresaDiretta sono sorprendenti.
E poi i cosiddetti “contratti pirata”, sono quasi 1000 i contratti collettivi in Italia, spesso applicati a poche decine di lavoratori, con paghe da fame e zero diritti. La politica ha promesso più volte uno sfoltimento, ma sono ancora tutti lì.
E ancora. La questione cruciale del salario minimo e cioè la legge che stabilisce una soglia al di sotto della quale lo stipendio non può scendere. In Europa esiste già in 21 Paesi su 27 e la presidente della Commissione europea Von Der Leyen ne ha fatto la sua una battaglia politica: portare in tutti i paesi membri un salario dignitoso. PresaDiretta è andata in Germania, dove il salario minimo esiste dal 2015, a vedere che risultati ha prodotto. E in Italia? Da noi ancora non c’è, ma che punto è il dibattito politico nel nostro Paese?
I morti sul lavoro, PresaDiretta ha raccolto le loro storie attraverso le voci dei parenti e dei colleghi. Come quella di Luana D’Orazio, morta a 22 anni stritolata dalla macchina alla quale stava lavorando. Aveva un contratto da apprendista, 8 ore al giorno per poco più di 900 euro al mese. Si muore di più quanto più è precario il lavoro, una realtà inaccettabile.
Infine un altro aspetto del mercato del lavoro: il ruolo della finanza e delle grandi multinazionali. L’hanno chiamata “finanziarizzazione del lavoro”, ma quali sono le sue conseguenze? In che modo conciliare le politiche industriali con le esigenze dei grandi gruppi finanziari che acquistano le nostre aziende? Da una parte ci sono i profitti e la riduzione dei costi, dall’altra ci sono la dignità e la stabilità del lavoro. PresaDiretta ha seguito e raccontato alcune delle storie italiane più importanti. E poi un viaggio in Spagna, nei Paesi Baschi, dove è nata un’alternativa che riesce a conciliare le esigenze della grande industria con quelle dei lavoratori. Qui esiste una grande multinazionale spagnola, la più grande federazione di cooperative al mondo: 141 stabilimenti di produzione, 81mila lavoratori e tutti sono proprietari dell’azienda in cui lavorano.
IL SALARIO MINIMO è un racconto di Riccardo Iacona con Giuseppe Laganà, Elena Stramentinoli, Marianna De Marzi, Roberta Pallotta, Lorenzo Calanchi, Pablo Castellani, Fabio Colazzo, Alessandro Marcelli e Massimiliano Torchia.