Salvini chiude i porti ai barconi: “Da oggi anche l’Italia comincia a dire no”

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ROMA – La decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di chiudere i porti italiani all’attracco della nave di una Ong, la Acquarius, che ospita a bordo 629 migranti, è forse il primo gesto dal forte impatto mediatico della lunga estate che attende il nuovo esecutivo giallo-verde, che la scorsa settimana ha incassato la fiducia del Parlamento.

Una scelta netta, di rottura, nelle politiche sui migranti ed il Mediterraneo, destinata a far discutere, che guarda la regolamentazione e alle politiche europee di accoglienza e al dibattito su una loro eventuale modifica. Oggi il titolare del Viminale ha sollecitato con una lettera che sia Malta ad accogliere la nave umanitaria in quanto porto più vicino e più sicuro per l’attracco, ma un portavoce del governo maltese ha replicato che l’isola “non ha competenza” su questo caso dato che il recupero dell’imbarcazione “è avvenuto nell’area di ricerca e salvataggio libico ed è stato coordinato dal centro di Roma”.

Salvini nella serata di domenica, prima di immergersi in un vertice domenicale a Palazzo Chigi con il premier Giovanni Conte e l’altro vice premier Luigi Di Maio, sul tavolo le nomine dei sottosegretari, ha parlato via social:

“Da oggi anche l’Italia comincia a dire No al traffico di esseri umani, No al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia”.

Un post che torna ad incalzare gli altri Stati della Ue: “Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi. Insomma, tutta l’Europa che si fa gli affari suoi”. La scorsa estate il leader M5S Luigi Di Maio era stato al centro di polemiche per aver parlato delle Ong che operano nel canale di Sicilia e nelle acque libiche nel recupero dei migranti come “taxi del Mediterraneo”.

Malta, oltre alle comunicazioni ufficiali, ha risposto tramite un’intervista a The Post Internazionale al ministro Salvini: “Con il ministro dell’Interno siamo molto in linea con la questione migranti. Ma questa volta ha sbagliato: la deve smettere di fare dichiarazioni forti e provocatorie come questa. Non c’entra nulla ora che Malta accolga i 629 migranti soccorsi a bordo di nave Aquarius, pena la chiusura dei porti italiani”, ha detto nell’intervista Vanessa Frazier.

Per ora il Movimento, al governo con la Lega, parla attraverso una nota congiunta tra il titolare del Viminale e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che sottolinea come Malta “non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati”.

Un plauso all’iniziativa di Salvini arriva da Forza Italia, che con la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini parla di accoglierla “con favore”. Mentre il Pd con il segretario reggente Maurizio Martina domanda al premier Conte di “assumere un’iniziativa” per evitare che la chiusura dei porti produca “gravi rischi umanitari”.