San Valentino, l’amore è anche per gli amici a quattro zampe

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Il 51% ritiene persino che gli amici a quattro zampe siano una sorta di surrogato dei rapporti tra gli essere umani, il 75% dimostra massima attenzione negli acquisti a loro dedicati e il 13% non si dimentica di un regalo speciale per il compleanno

Chi l’ha detto che San Valentino si festeggia solo tra essere umani? In fin dei conti l’amore degli italiani dimostrato nei confronti degli amici a quattro zampe è confermato dai numeri: l’Italia è tra i Paesi con il maggior numero di animali da compagnia – più di 14 milioni solo tra cani e gatti – , l’81,8% ritiene che gli amici a quattro zampe siano esponenti a tutti gli effetti del nucleo familiare e il 59,5% dei proprietari di cani e gatti li vorrebbe persino nello stato di famiglia (come riportato dal Rapporto Assalco Zoomark 2019).

Quello che ancora non si sapeva è fino a che punto questo amore fosse forte: a metterlo nero su bianco è lo studio condotto da Swg e Ca’ Zampa, il primo Gruppo in Italia di Centri che offrono tutti i servizi legati al benessere degli animali domestici: il 17% degli intervistati ha ammesso di sentirsi più compreso dai propri animali, rispetto a figli, amici e genitori. Un italiano su 2 (51%) ha addirittura affermato che i pet sono un sorta di surrogato delle relazioni parentali e amicali, soprattutto tra i giovanissimi della Generazione Z (71%) e tra gli abitanti dl Nord Est (57%).

“Un pet è capace di trasmettere un affetto così forte – spiega Marco Maggi, Medico Veterinario Coordinatore servizi veterinari di Ca’ Zampa – che è facile entrare in totale simbiosi con lui. L’interazione che si sviluppa è ovviamente differente a quella che tra uomini, ma è molto forte. È fatta di sguardi, di gesti e di una routine quotidiana che rendono il rapporto uomo-pet molto complice. Senza dimenticare che i pet sono dei dispensatori naturali di serenità. Sono da evitare gli eccessi, che non fanno bene né al proprietario né all’amico a quattro zampe. Quello che è importante, al fine di farlo stare bene e far stare bene la famiglia che lo accoglie, è pensare al suo benessere in forma completa, nella logica di una medicina proattiva che mira alla prevenzione”.