ROMA – “Riecheggia oggi nei nostri cuori e nelle nostre coscienze l’assordante boato della furia esplosiva che in quella tragica mattina del 2 agosto 1980 ha spezzato troppe vite innocenti e fatto precipitare nell’orrore il grande cuore di Bologna e dei suoi cittadini. Riecheggia tutto il dolore di una città e di una Nazione incredule, spaventate, ferite”. Lo scrive la presidente del Senato Elisabetta Casellati nella lettera inviata al sindaco di Bologna Matteo Lepore in occasione del 42esimo anniversario della Strage del 2 agosto. “In questa giornata di memoria – prosegue – deve riecheggiare anche l’orgoglio, il coraggio e la grande solidarietà che, sin dalle prime ore successive all’esplosione hanno guidato i soccorsi e ispirato la reazione di cittadini e Istituzioni”.
“Commemorare – sottolinea – significa rinnovare un comune sentimento di vicinanza ai familiari delle vittime ed a tutti coloro che continuano a portare le cicatrici visibili e invisibili di quel vile atto di inaccettabile crudeltà. Ma significa soprattutto non dimenticare la coesione identitaria e la forza morale di un popolo che, unito nei valori della legalità e della Costituzione, ha saputo respingere l’ondata del terrore e dell’eversione armata”.
“Abbiamo il dovere – afferma – di ostinarci a scrivere e tramandare con parole di verità e giustizia, tanto sul piano giudiziario quanto su quello storico”. Casellati parla poi di “obbligo morale di trasparenza e conoscenza” e della “cooperazione tra le Istituzioni e le Associazioni dei familiari delle vittime” “risorsa preziosa e insostituibile”.
Ricorda che “per la prima volta in questa Legislatura, Camera e Senato hanno voluto dare attraverso la rimozione del segreto funzionale da tutti gli atti delle Commissioni parlamentari di inchiesta che si sono occupati di terrorismo e stragi. Un impegno che auspico possa proseguire, con ancora maggiore determinazione, attraverso la completa rimozione di ogni segreto e di ogni oscurità dai tanti interrogativi che ancora attendono una risposta per Bologna, così come per molte altre tragiche vicende di quegli anni.