Superbonus, 123 miliardi ma più efficienti 4 case su 100

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VENEZIA – La cifra di 123 miliardi spesa fino al 31 agosto di quest’anno per il Superbonus al 110% in edilizia è servita per intervenire su circa 500mila edifici, appena il 4,1% dell’intero patrimonio immobiliare residenziale italiano. A fare i conti è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che torna a sottolineare il costo salatissimo per le casse dello Stato, e di conseguenza per le tasche degli italiani, della misura e calcola che con la stessa cifra si sarebbero potuti realizzare 1,2 milioni di alloggi pubblici nuovi, 400mila in più dell’attuale patrimonio.

L’effetto negativo della misura si va esaurendo ma gli artigiani ricordano che con essa sono stati investiti oltre 6 punti di Pil. E magari non proprio seguendo le priorità. “In linea generale – nota infatti l’associazione – lo Stato ha speso una cifra spaventosa, migliorando l’efficienza energetica di una quota infinitesima di edifici presenti nel Paese. Ma, stando alle prime indiscrezioni, sembrerebbe aver favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona/elevata capacità di reddito, anziché rivolgersi in via prioritaria alle famiglie meno abbienti”.

E le ultime cifre dell’Enea ci dicono che tra gli edifici oggetto di ristrutturazione vi sono 133.902 condomini, 245.034 unifamiliari, 117.371 edifici indipendenti e persino 8 castelli. A livello regionale è il Veneto ad aver registrato il ricorso più numeroso al 110%. Con 59.652 asseverazioni depositate, l’incidenza percentuale sul numero degli edifici residenziali esistenti è stata pari al 5,6%. Seguono l’Emilia-Romagna con 44.438 asseverazioni (incidenza del 5,4%), il Trentino Alto Adige con 11.342 interventi (5,4%), la Lombardia con 78.125 (5,2%) e la Toscana con 38.532 operazioni (5,2%).

Per contro, a “snobbare” l’incentivo sono state le regioni del Mezzogiorno: Molise e Puglia, ad esempio, hanno interessato solo il 2,9% dei propri edifici residenziali, la Calabria il 2,6% e la Sicilia solo il 2,2%. A livello nazionale, l’onere medio per edificio residenziale a carico dello Stato è stato di 247.819 euro. Il picco massimo è in Valle d’Aosta, con 401.040 euro per immobile; seguono la Basilicata con 299.963 euro, la Liguria con 298.314 euro, la Lombardia con 296.107 euro e la Campania con 294.679 euro. Chiudono la graduatoria il Veneto, con un costo medio per intervento di 194.913 euro a edificio, la Sardegna con 187.440 e la Toscana con 182.919 euro.