Tajani: “Bisogna che non ci sia la sconfitta dell’Ucraina perché altrimenti sarebbe una resa”

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ROMA – “La pace non è mai un’utopia. Bisogna che non ci sia la sconfitta dell’Ucraina perché altrimenti sarebbe una resa. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina perché possa resistere all’offensiva russa e perché possa poi sedersi a un tavolo”. Lo ha affermato il vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Russia – Nato: rischiamo la guerra?”.

“Bisogna dire che la Russia pensava di vincere la guerra in 24 ore”, ha detto Antonio Tajani, “Sono passati due anni e non è riuscita a vincere. Questa è una vittoria da parte dell’Occidente e dell’Ucraina. Bisogna trovare un accordo, che però non può essere la resa dell’Ucraina. E’ comunque fuori discussione fare una guerra alla Russia. Noi abbiamo solo detto che difendiamo il diritto internazionale. Non si è mai detto di essere in guerra alla Russia. Io sono contrario a inviare militari italiani a combattere sul fronte ucraino”.

Quanto alle dichiarazioni del presidente francese Macron, che nei giorni scorsi non aveva escluso l’invio di soldati occidentali in Ucraina, Tajani ha affermato che “eravamo assolutamente all’oscuro. C’era stata poche ore prima la riunione del G7 e nessuno ha mai parlato di questa ipotesi. Poi i francesi hanno corretto il tiro”. Tajani ha poi ribadito che “abbiamo sempre detto che dobbiamo inviare strumenti difensivi e non offensivi. Questa è sempre stata la nostra posizione. Nessuno ha mai pensato di portare armi per attacchi nel territorio russo”.

Sul conflitto in corso in Israele il Ministro degli Esteri ha annunciato che riunirà “tutte le organizzazioni che fanno capo alle Nazioni Unite e che hanno sede a Roma, come la Fao, per organizzarci al meglio e far arrivare aiuti alimentari a Gaza. Un’operazione che chiamiamo Food For Gaza. Vogliamo continuare la nostra azione di aiuti umanitari verso la popolazione, così come abbiamo aiutato i bambini palestinesi. Questa guerra sta provocando troppi morti”. Sul conflitto, Tajani ha ricordato che “abbiamo una posizione molto simile a quella degli USA, quella del G7”. Ovvero la sospensione dei combattimenti “per liberare ostaggi e portare aiuti alla popolazione. La posizione del G7 è stata molto chiara. Continuiamo a insistere per la sospensione dei combattimenti per dare la possibilità alla popolazione palestinese di lasciare la zona di guerra”.