Tartaruga azzannatrice recuperata vicino alle rive del fiume Santerno

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Il recupero dell’esemplare è stato effettuato sabato 6 giugno dall’associazione no profit Tarta Club Italia di Cesenatico

tartaruga codrigna

CODRIGNANO – Recupero da parte dell’associazione no profit Tarta Club Italia di Cesenatico, di un bellissimo ma pericoloso esemplare di Tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina), vicino alle rive del fiume Santerno in località Codrignano, frazione di Borgo Tossignano provincia di Bologna (Emilia-Romagna), prime colline imolesi nella vallata del Santerno.

Il recupero è stato eseguito dal Consigliere del Tarta Club italia Carlo Alberto Asioli (in foto) nel pomeriggio di sabato 6 giugno.

É stata avvisato prontamente il servizio forestale dei Carabinieri di Bologna che ritireranno l’esemplare nella mattinata di lunedì. La tartaruga, essendo specie inclusa nella lista degli animali pericolosi, espletata dai Decreti Ministeriali del 19-04-1996, 15-05-2001 e 03-07-2003, sarà presa prima in carico dal servizio forestale dei Carabinieri e poi affidata ad una struttura autorizzata a detenere animali pericolosi. L’associazione da 13 anni gestisce il Centro di Recupero Tartarughe Acquatiche Alloctone, uno dei centri più qualificati in Italia per il recupero delle specie invasive per il quale ha ottenuto il riconoscimento della regione Emilia-Romagna ma non è idoneo per detenere esemplari inseriti in lista pericolosi.

Questo per l’associazione Tarta Club Italia è il secondo recupero, dopo quello di “Ercola”, grosso esemplare recuperato a Cusercoli e successivamente consegnato allo Zoo Safari di Ravenna dove è ben detenuto insieme ad altri esemplari. A differenza di Ercola che nonostante l’enorme mole era docile come un gattino, questa nuova tartaruga è estremamente aggressiva, segno che probabilmente è stata abbandonata già da tempo e quindi non più abituata alle vicinanze dell’uomo.

Le Chelydra serpentina vengono comunemente chiamate “Tartarughe azzannatrici” per la loro pericolosità; il morso di un esemplare adulto può facilmente staccare un dito ad una persona, quindi si può comprendere la pericolosità di un tale esemplare libero in natura, oltre al fatto che crea grossi problemi al nostro fragile ecosistema. Occorre dire però che l’esemplare se lasciato tranquillo non è aggressivo, ma lo diventa quando si sente minacciato.

Le catture di questa specie in Italia non sono rare, purtroppo molti appassionati di tartarughe quando si recano all’estero, dove quasi sempre a differenza dell’Italia sono di libera vendita, fanno acquisti incauti di piccoli esemplari e successivamente quando iniziano a crescere velocemente e a diventare sempre più pericolosi e cresce la percezione di aver in mano un animale che potrebbe creare non solo ferite ma anche grossi guai con la legge, li abbandonano in natura lungo corsi d’acqua o laghi, ed essendo questa una specie originaria del nord-America, si adatta velocemente al nostro clima, non temendo neppure gli inverni più rigidi; sono famosi i video dove le tirano fuori dall’acqua ghiacciata assopite nel loro freddo letargo.

Questa specie di tartaruga ed anche la specie “cugina” Tartaruga alligatore (Macrochelys temminckii) di norma vengono esposte nella grande mostra annuale che l’associazione Tarta Club Italia organizza nei locali di Cesena Fiera solitamente a fine settembre (Covid – 19 permettendo l’edizione 2020 si terrà nei giorni 26 e 27 settembre), denominata Tartarughe Beach.