“Il programma del governo non cambia ma c’è la volontà di discutere”: lo ha detto il ministro dell’economia Giovanni Tria al termine dell’Eurogruppo. “Penso che uno sforzo debba essere fatto per riportare la discussione sulla reale portata del tema”, ovvero non solo sul deficit ma la discussione deve “tener presente” che “si conferma un rallentamento dell’economia europea non solo italiana”.
Anzi, in questo contesto, “l’Italia rallenta meno di altri”, ha aggiunto. Sul deficit “stiamo parlando di scostamenti che non sono grandi, perciò dico che bisogna riportare la discussione alla portata reale. Era necessario aumentare il deficit per fare le cose che il governo riteneva importanti, ma certamente non abbiamo sforato i parametri”, ha detto Tria al termine dell’Eurogruppo.
“Il deficit adottato può piacere o no, negli ultimi dieci anni solo l’anno in corso l’Italia ha avuto un deficit minore del 2,4%, è uno dei più bassi della storia italiana, la Francia ha sempre avuto un deficit più alto. Abbiamo certamente debito più alto e abbiamo il problema di ridurlo, ma se guardiamo ai dati prospettici del passato, la dinamica della salita è più contenuta di altri Paesi”. Il problema è che “abbiamo un’eredità che veniva dall’altro secolo”: lo ha detto il ministro dell’economia Giovanni Tria al termine dell’Eurogruppo.
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