Ucraina, Italmopa: “Nessun rischio per approvvigionamento in frumento tenero dell’industria molitoria italiana”

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campo grano agricolturaROMA – Il conflitto in Ucraina non mette attualmente a rischio il corretto e continuo approvvigionamento in frumento tenero dell’Industria molitoria italiana per la produzione di farine destinate a prodotti simbolo della nostra dieta quotidiana quali pane, pizza o prodotti dolciari. Così Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Federalimentare – Confindustria) che rappresenta in via esclusiva l’Industria molitoria italiana.

“L’Italia è, strutturalmente, un paese deficitario in frumento tenero tenuto conto che la produzione nazionale copre mediamente il 35% circa del nostro fabbisogno annuale” sottolinea Emilio Ferrari, Presidente Italmopa “le importazioni di frumento tenero dalla Russia e dall’Ucraina, tuttavia, non risultano particolarmente significative e rappresentano complessivamente circa il 4% del volume di grano tenero trasformato in farine dai nostri Molini. Il blocco della logistica ferroviaria e portuale sta certamente determinando criticità per quelle aziende che erano in attesa dell’arrivo della materia prima ma, per quanto concerne il prossimo futuro, riteniamo che non dovrebbero sussistere particolari difficoltà a sostituire le importazioni di grano dalla Russia e dall’Ucraina con frumenti equivalenti di altre origini”.

“E’ tuttavia opportuno evidenziare”, precisa Andrea Valente, Presidente della sezione Molini a frumento tenero Italmopa, “che i due paesi coinvolti nel grave conflitto rappresentano complessivamente quasi il 30% delle esportazioni mondiali di frumento tenero. L’assenza forzata, e temiamo duratura, di queste origini sui mercati internazionali cerealicoli sta dirottando la domanda dei paesi terzi sul mercato europeo determinando un violento incremento delle quotazioni destinato ad accentuare le già insostenibili conseguenze dell’esplosione dei costi energetici e logistici. Le quotazioni del frumento tenero hanno così raggiunto livelli record su tutti i mercati e tali incrementi non potranno in alcun modo essere assorbiti interamente da un’Industria molitoria in pericoloso, e senza precedenti, affanno”.