Lo afferma in una nota il Segretario generale della UILPA, Nicola Turco, aggiungendo: “Ci vediamo invece costretti a constatare come sul tema del rinnovo dei contratti non si vada oltre il vaniloquio pretestuoso, a partire da quello dell’interlocutore numero uno, il Ministro Madia, che continua a collezionare perle di vaghezza sul tema della riapertura della contrattazione e dei suoi contenuti”.
Prosegue Turco: “Le chiacchiere stanno a zero, noi vogliamo i fatti e non siamo disposti a tollerare ulteriori e ingiustificabili ritardi. Il Ministro Madia non pensi che i suoi tweet possano assolvere ad una funzione rassicurante o, peggio, giustificativa di ulteriore indugio. Il tempo è scaduto, dopo 2.356 giorni senza contratto la pazienza dei dipendenti pubblici è esaurita, si proceda all’inizio del confronto! Ed è in quella sede che si dovrà parlare di contenuti, di cifre e di risorse in modo chiaro ed inequivocabile”.
“La stessa Corte dei Conti – evidenzia il Segretario Generale della Uilpa – ha lanciato l’allarme sul perdurare del blocco dei contrattazione, evidenziandone le nefaste conseguenze su efficienza e funzionalità della macchina pubblica. E su questo tema il Ministro non può continuare a ritardare il dialogo con la controparte, affidando le sue considerazioni a sibillini riferimenti nel corso di interventi pubblici o al vento dei social network! La partita dei contratti va giocata sul tavolo del confronto, con le modalità previste dalla vigente normativa e nel pieno rispetto dei regole e delle modalità che regolano la contrattazione nel Pubblico Impiego”.
“E sia chiaro – incalza Turco – che risulta assolutamente inaccettabile ipotizzare un contratto che discrimini i lavoratori sulla base del reddito, si tratterebbe di un presupposto palesemente viziato da illegittimità costituzionale. Detto questo, riteniamo prioritario superare le parti della legge Brunetta, intese a penalizzare le retribuzioni dei dipendenti pubblici, mentre la valutazione del merito potrà trovare il suo alveo naturale nella contrattazione di secondo livello, a seguito dell’individuazione di strumenti trasparenti e criteri oggettivi che consentano di perseguire una premialità obiettiva e non viziata da possibili parzialità”.
Conclude Turco: “Al Ministro Madia, che sulla scia del suo Governo mostra di perseguire una politica che mina alle basi l’unità del mondo del lavoro, non abbiamo voluto rispondere con un tweet: sarebbe stato estremamente riduttivo comprimere in 140 caratteri il nostro dissenso su un modo di procedere che si palesa assolutamente illegittimo, antidemocratico e irrispettoso nei confronti di quei 3milioni lavoratori che quotidianamente assicurano il funzionamento della Pubblica Amministrazione e l’erogazione dei servizi pubblici all’intera collettività”.
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