Le sperimentazioni artistiche di Anna Maria Maciechowska

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opera di Anna Maria Maciechowska Natia di Cracovia in Polonia ma da anni in Italia, Anna Maria Maciechowska si definisce un’artista autodidatta appassionata da sempre di arte e soprattutto delle opere di Burri e Beksinski.

Dipinge da sempre e nel 2000, colta da improvvisa ispirazione, comincia sperimentare sviluppando tecniche molto particolari. Inizia a farsi conoscere pubblicamente nel febbraio 2016 presso le sale del Br1 Cultural Space a Montesilvano Colle in Abruzzo, nel corso di una serata a tutti gli effetti performativa, un viaggio attraverso le influenze artistiche e culinarie. Nel maggio 2016 sue opere vengono pubblicate sull’e-book professionale “Contemporary Art, con distribuzione internazionale negli store e nelle librerie più importanti a livello mondiale.

Nel settembre 2016 vince il premio per l’arte contemporanea nel concorso Art in Art presso Arte Borgo Gallery a Roma con l’opera “Inadeguatezza” e successivamente riceve la nomination “Art Master” per Web art Expo 2016.Anna Maria Maciechowska

Nei giorni scorsi ho avuto la possibilità ed il piacere d’incontrarla e farle alcune domande:

Anna Maria, ci racconticome è nata la sua passione per l’arte e quanto incide, se incide, la sua terra di origine nelle sue opere.

“Sinceramente mi sento cittadina del mondo perciò non credo che la mia origine influisca sulla mia arte, ogni posto trasmette diverse sensazioni ed emozioni da cui posso prendere ispirazioni. Già da piccola avevo bisogno di esprimermi con modi diversi, magari non sempre compresi dal mondo che mi circondava. Non ho mai studiato arte ma lei era dentro di me. Ho abbracciato varie forme d’arte; tutto ciò che mi permetteva di avere contatto diretto tra le mie mani e le materie prime mi rendeva libera. Un giorno mi sono ritrovata a visitare la mostra del maestro Beksinski, e in quella occasione ho capito quale era mia strada, da quel momento la tela è stata sempre il mio supporto preferito sul quale creare e lasciare le mie emozioni”.

Lei sperimenta molto nel suo “fare arte”, ci può parlare del suo lavoro artistico?

“Si, mi piace molto sperimentare, sono sempre alla ricerca di nuovi materiali cercando di dargli nuova vita e nuove emozioni. Mi piace lavorare con materie insolite come cemento, legno, metallo e juta, trovo molto coinvolgente l’uso del colore in polvere che mi permette di avere un contatto più intimo con ciò che creo. La mia arte per me è un viaggio interiore, una voglia immensa di capire me stessa e proprio attraverso le mie opere riesco trasferire sulla tela la mia curiosità per ogni dubbio, ogni sconforto e ogni paura. Ho un rapporto molto intimo con i miei quadri ognuno racconta qualcosa di me e del mio mondo”.

Come vede la situazione attuale del mondo dell’arte e della creatività?

“É un mondo molto difficile bisogna saper trovare il giusto equilibrio tra mondo reale e quello di artista. Purtroppo oggi non sempre quello che viene definito arte è creativo e viceversa”.

Quali sono i suoi prossimi progetti?

“I miei progetti futuri sono tanti, a fine maggio sarò di nuovo a Roma per la mostra “Art Sensations”. Sto lavorando con alcuni amici su un nuovo progetto che di nuovo permetterà l’incontro tra la mia arte e l’arte della cucina. Ci sono poi tanti altri progetti più piccoli e più importanti, sicuramente collaborerò spesso con la galleria Arte Borgo Gallery di Roma un posto dove trovo sempre altissima professionalità. Per settembre abbiamo già un progetto per valorizzare l’arte delle donne. E poi vediamo, sinceramente sono entrata nel mondo dell’arte quasi per caso ma non potrei più rinunciare all’emozione di raccontare e condividere con il pubblico le mie sensazioni più nascoste attraverso i miei quadri”.