A Presadiretta il calcio, i conti in rosso dei grandi club e la spy story sull’affare SuperLega

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Il conduttore di Presadiretta, Riccardo Iacona

ROMA – Lunedì 13 settembre, alle 21.20 su Rai 3, andrà in onda la terza puntata di PresaDiretta con “Lo sport è un diritto”. Nel calcio, i conti dei grandi club non sono mai stati così in rosso, i debiti arrivano ormai a 4 miliardi e mezzo e non è solo colpa della pandemia ma di anni di cattiva gestione delle spese. E intanto lo sport di massa in Italia è sulle spalle delle famiglie e nelle scuole non è mai decollato. Eppure lo sport potrebbe e dovrebbe essere un “diritto” sancito dalla nostra Costituzione.

A PresaDiretta la spy story sull’affare SuperLega, la sfida lanciata pochi mesi fa dai 12 tra i club più ricchi e prestigiosi del calcio europeo alle istituzioni calcistiche. Cosa è successo nelle 48 ore più tumultuose della storia del calcio, in cui la sfida è stata lanciata e poi ritirata? E quel progetto è stato davvero accantonato?

In gioco ormai, prima del pallone ci sono i soldi. Quali sono le conseguenze della sempre più profonda “finanziarizzazione” del gioco del calcio? Come funzionano i bilanci delle Società di calcio? A PresaDiretta gli escamotage per incrementare fittiziamente i ricavi e far tornare i conti, il boom delle plusvalenze, la bolla finanziaria nella quale vive il mondo calcistico. E ancora, i nuovi padroni del calcio, gli americani e gli arabi, gli interessi delle Banche d’Affari, il controllo sui diritti televisivi delle partite.

E ancora.Testimonianze e interviste in esclusiva: Pietro Leonardi, ex amministratore delegato del Parma, condannato in primo grado e radiato dalla giustizia sportiva per il crac della società. Non ha mai parlato in televisione; Maurizio Pistocchi uno dei volti più noti dell’informazione sportiva in Italia; le voci dei tifosi italiani e stranieri. Rimarrà nel mondo del calcio uno spazio per la passione autentica, quella che ha fatto innamorare milioni e milioni di tifosi in tutto il mondo?

E poi c’è lo sport di massa, quello praticato dai giovani e dalla gente comune. Qui non ci sono i grandi investimenti, si pratica nelle associazioni sportive private che non sono finanziate dallo Stato ma dalle rette delle famiglie. E con la pandemia questo equilibrio già precario si è infranto.

Mancano gli impianti sportivi, soprattutto nel centro sud Italia, quelli esistenti sono vecchi e obsoleti, di proprietà delle amministrazioni locali e gestiti dalle associazioni sportive. Il 62 per cento degli impianti sportivi italiani risale agli anni ’80. E allora si ricorre alla buona volontà e ai soldi delle famiglie. Far frequentare un corso di calcio, di danza, di tennis o di nuoto, costa alle famiglie italiane tra i 600 e i 800 euro l’anno per ogni figlio.

Nelle scuole poi lo sport si pratica poco e male. E gli effetti sulla salute pubblica si vedono: l’Italia è ai primi posti in Europa per numero di bambini sedentari e obesi e anche le percentuali di ragazzi che soffrono di mal di schiena sono preoccupanti: alla scuola media il 64% degli studenti già soffre di algie.

PresaDiretta poi è andata in Francia, dove lo sport lo paga lo Stato. Questo Paese è in cima alla classifica europea per numero di ore dedicate all’educazione fisica nelle scuole, sin dalle elementari, con docenti specializzati in scienze motorie. Ginnastica, atletica, nuoto, tennis, basket e tantissime altre discipline, belle palestre scolastiche e attrezzature nuove di zecca.

LO SPORT E’ UN DIRITTO” è un racconto di Riccardo Iacona con Sabrina Carreras, Fabrizio Lazzaretti,  Alessandro Macina, Paola Vecchia, Pablo Castellani, Lorenzo Calanchi.