“Acqua meno 40%”, la nuova puntata di PresaDiretta

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ROMA – La prima parte della puntata di PresaDiretta intitolata “Acqua meno 40%” – in onda lunedì 13 febbraio alle 21,20 su Rai3 – sarà dedicata ai risultati delle Elezioni Regionali in Lazio e in Lombardia. A poche ore dalla chiusura dei seggi, l’analisi del voto e i risultati in tempo reale e le inchieste di PresaDiretta in Lazio e in Lombardia sui temi che hanno scaldato le campagne elettorali. In studio con Riccardo Iacona: Giovanni Diamanti analista politico e cofondatore di YouTrend, il portale italiano che elaborerà in esclusiva per PresaDiretta, mappe elettorali e sondaggi e Marco Damilano, giornalista, saggista e conduttore della striscia quotidiana “Il cavallo e la torre” per riflettere sulle scelte politiche dei quasi 8 milioni di cittadini che sono stati chiamati al voto.

E poi il secondo appuntamento con le grandi inchieste di PresaDiretta, dedicato a uno degli effetti più drammatici del cambiamento climatico: la mancanza di acqua. In Italia siamo già a meno 40% del fabbisogno: acqua da bere, acqua per l’agricoltura e per l’industria. Il bene più indispensabile non basta più.

L’Anbi – l’Associazione nazionale consorzi acque irrigue – lancia l’allarme: “nell’Italia del nord sono a rischio economia ed ecosistemi”. E PresaDiretta ha fatto un viaggio lungo il corso del Po, che si snoda attraverso 650 chilometri nel nord del Paese, per capire cosa sta succedendo al più lungo fiume italiano. Torino e il Monviso dove nasce il fiume, i grandi invasi alpini sempre più in difficoltà, le zone nevralgiche della Bassa in Emilia Romagna fino al Veneto dove la siccità sta diventando strutturale. Il Po ha dimezzato la sua portata, mentre sul Delta l’acqua marina penetra e risale la corrente bruciando tutto quello che incontra.

Il Nord Italia, l’area che sta soffrendo di più, produceva il 50% del Pil agricolo e industriale d’Italia. Ma tutto sta cambiando. Cosa fare per arginare il disastro? Sono tanti i modelli positivi in Europa. PresaDiretta è andata in Olanda e in Spagna, paesi che hanno inventato soluzioni innovative per risolvere i problemi idrici. E anche in Italia: in Sardegna esiste la più sviluppata rete di dighe di tutte le regioni italiane, in Umbria si monitora l’acqua da 25 anni, in Toscana si riesce a ricaricare le falde acquifere. Il problema nel nostro Paese è la moltiplicazione dei centri decisionali che non permette di fare sistema attorno alla preziosa risorsa dell’acqua.