ROMA – Passanti pietrificati di fronte a una scena di violenza. Quanto accaduto venerdì scorso a Civitanova Marche (Macerata) ha destato stupore e perplessità. Alla tragica morte per aggressione dell’ambulante Alika Ogorchukwu si sono aggiunte le polemiche per il mancato intervento da parte dei passanti per sedare l’aggressione. Ma perché si verificano questi comportanti? A spiegarlo è la psicoanalista Adelia Lucattini, curatrice con Monica Horvitz del volume “Psicoanalisti in lockdown. Efemeridi di menti a distanza” (Solfanelli).
“Il tragico episodio di Civitanova Marche”, spiega Adelia Lucattini, “mette ancora una volta in evidenza il disagio psicologico di questo periodo e l’aumento dei casi di omicidi a causa del caldo e della pandemia. I presenti talvolta non intervengono poiché sono colti di sorpresa, perché hanno paura loro stessi di essere aggrediti o uccisi e, quindi, sono bloccati dalla violenza di ciò che sta accadendo. È importantissimo che le Forze dell’Ordine siano tempestivamente chiamate in modo che possano intervenire in modo professionale per impedire questi episodi e far sì che non ci siano delle evoluzioni drammatiche fino alla morte dell’aggredito”.