Alitalia: cigs ridotta, tre mesi per 1.020 dipendenti

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ROMA – I cassaintegrati di Alitalia scendono ancora, la proroga di tre mesi per l’ammortizzatore sociale si limiterà a 1.020 dipendenti. Un numero inferiore a quello della procedura attualmente in corso, che interessa 1.075 lavoratori. Ma anche ridotto a confronto con la richiesta avanzata dalla compagnia, che era per 1.180.

Il risultato è arrivato al termine di una trattativa fiume al ministero del Lavoro, con l’accordo tra l’azienda in amministrazione straordinaria e i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Non siglano invece, neppur stavolta, i piloti e gli assistenti di volo di Anpac e Anpav. Nel corso del tavolo sarebbero state anche date rassicurazioni sul rifinanziamento del fondo di solidarietà del settore, che si avvale di un’addizionale sul biglietto. Un contributo che oggi pesa per un euro e mezzo sulla tassa d’imbarco.

E su questa cifra si ragiona per ricaricare una dote che a fine anno scade. Un norma ad hoc potrebbe essere inserita nel decreto sul prestito ponte, che stanzia altri 400 milioni per Alitalia e che è atteso in Aula alla Camera tra il 13 e il 14 gennaio. Ma già subito dopo le feste, il 7 gennaio, saranno auditi il commissario straordinario, l’avocato Giuseppe Legrande, e Lufthansa, il vettore tedesco interessato all’ex combina di bandiera inuma versione però ‘slim’, ristretta di fatti alla parte aviation con tanto di esuberi.

Alla finestra però ci sono anche l’americana Delta, che dovrebbe essere la prima ad incontrare Leogrande, e Air France-Klm. Una strada quest’ultima che permetterebbe ad Alitalia di restare nella stessa alleanza dei cieli (Sky Team), mentre Lufthansa fa parte di un’altra partnership (Star Alliance). Ecco che i sindacati dopo l’intesa sulla cigs vogliono un incontro con il commissario per capire dove si va. Se c’è soddisfazione per avere circoscritto l’ammortizzatore, adesso la preoccupazione è per quello che riserverà il piano di ristrutturazione della compagnia.

Tanto che nel corso del nuovo periodo di cassa, che durerà fino al 23 marzo, “la gestione commissariale di Alitalia si è impegnata, tra l’altro, ad adottare le misure e le soluzioni di volta in volta maggiormente idonee a contemperare le esigenze, da un lato, di contenimento e ottimizzazione dei costi e, dall’altro, di continuità del servizio”, spiega lo stesso ministero del Lavoro. Intanto nel weekend in Gazzetta ufficiale è comparso anche il decreto di nomina del nuovo commissario unico che nel primo mese di attività, è scritto, potrà anche avvalersi della cooperazione e una collaborazione con la precedente terna commissaria.

Si tratta di agire su tutte le leve per comprimere le uscite, a partire dal leasing. Evitando gli esuberi con prepensionamenti e scivoli (anche a questo servirebbe il Fondo volo). Ci sarà poi da rinnovare brand e struttura societaria, anche per non incontrare l’opposizione dell’Ue. “Abbiamo dando stabilità al lavoro in Alitalia per i prossimi mesi”, ora “siamo in attesa di incontrare il commissario Leogrande”, mette in chiaro Fabrizio Cuscito della Filt Cgil. “E’ stata ottenuto una sensibile riduzione dell’impatto della cigs, adesso il Governo faccia immediata chiarezza sul futuro della nuova Alitalia”, dice Ivan Viglietti della Uiltrasporti.