Amazon con Altroconsumo contro le false recensioni

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ROMA – Valorizzare le recensioni autentiche dei prodotti venduti online, strumenti fondamentali per le scelte d’acquisto, e lottare contro le recensioni false, che invece danneggiano i consumatori e i rivenditori onesti. È questo un obiettivo comune di Amazon e Altroconsumo, che organizzano, su questo tema, un incontro all’interno del FestivalFuturo dell’associazione per la tutela dei consumatori, che si aprirà il 18 novembre. “Le recensioni autentiche sono utili ai consumatori e ai partner di vendita, le recensioni false devono essere combattute”, afferma la strategy and policy director di Amazon Italia, Bianca Martinelli.

“Abbiamo delle chiare politiche che proibiscono le false recensioni e intraprendiamo azioni, anche di tipo legale quando opportuno”. Nell’incrementare la sua azione legale, il gruppo, ha presentato in Italia, di recente, la prima denuncia penale a livello europeo contro uno dei principali broker che vendono recensioni false. “Fermare ogni recensione falsa – aggiunge Martinelli – è una sfida globale ed è per questo che siamo lieti di lavorare con Altroconsumo. Amazon e altri rivenditori non possono farcela da soli. Le autorità di regolamentazione, le forze dell’ordine, i siti di social media, le organizzazioni dei consumatori e i rivenditori devono lavorare insieme per fermare questi truffatori”.

“Siamo molto contenti che Amazon abbia deciso di rilanciare il proprio impegno e di condividere questa battaglia. Le nostre iniziative sono indipendenti ma hanno senz’altro un obiettivo comune: migliorare sia l’esperienza utente che il mercato nel suo complesso”, dice il responsabile public affairs & media relation di Altroconsumo, Federico Cavallo. “Ci auguriamo che, grazie a questi sforzi congiunti, altri nel mercato possano prendere esempio e fare la loro parte. Speriamo infine che le diverse autorità cui ci rivolgiamo possano ulteriormente approfondire il fenomeno colpendo i soggetti disonesti”. Una recente indagine dell’associazione ha portato a 4 denunce penali e una segnalazione all’Antitrust per pratica commerciale scorretta.