“Negli ultimi anni della sua vita ci siamo frequentati con una certa assiduità”, aggiunge Zampaglione. “Io andavo a casa sua, lui si metteva dietro ai fornelli e anche se ci vedeva poco, improvvisava sempre piatti notevoli… ricordo ancora con piacere i suoi gnocchi al pomodoro. Poi ci mettevamo a suonare. Eravamo entrambi in un periodo personale piuttosto delicato e difficile e la musica ci portava via da tutto. Il tempo passava tra chiacchiere, risate, qualche riflessione profonda e vecchi blues suonati ad occhi chiusi. Poi una notte di sette anni fa, mentre mi trovavo proprio a Napoli, appresi da un messaggio WhatsApp di Eros (Ramazzotti) che Pino era andato via, così… all’improvviso. Mi sentii sprofondare”.
Infine Zampaglione conclude: “Sono sette anni che Pino non c’ è più e la sua assenza pesa come un macigno. Sia a livello umano che artistico. Lui era in grado da solo di tenere alto il livello della musica di questo paese. Ciao Pinù. Ti ricorderò sempre”.
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