Boccia: “Il passaporto sanitario è contro la Costituzione”

98

ROMA – “Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono”. Lo ha detto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera.

“Dal ministro Boccia non ci saremmo aspettati l’inutile litania neocentralista che vuole riaffermare una supremazia prepotente dello Stato rispetto alle Regioni nell’architettura della Repubblica come definita da novellato titolo V”. Così il governatore della Sardegna Christian Solinas commenta le dichiarazioni del ministro sull’incostituzionalità del passaporto sanitario. “Dal ministro ci saremmo aspettati, a pochi giorni dal 3 giugno, una proposta di soluzione chiara sulle riaperture tra Regioni”.

“Non ci sono materiali sanitari bloccati se sono per le Regioni – assicura – l’Agenzia Dogane ha fatto un lavoro difficilissimo per bloccare l’esportazione di materiali sanitari non destinati a ospedali italiani, come tamponi, reagenti, ventilatori polmonari, indirizzati a privati all’estero. Quando è stata bloccata qualche importazione dall’estero destinata alle Regioni, bastava una mail per sbloccarle. E così è stato fatto. Non sempre c’era il nome della Regione, erano acquisti tramite intermediari privati. Diverso se erano materiali destinati a privati in Italia per fare business, in quel caso sono stati bloccati. I presidenti delle Regioni sono sempre stati informati di questo”.

“Il sistema di monitoraggio funziona bene, è stato condiviso con tutte le Regioni, ogni settimana ci dà il termometro della pandemia, non è un giudizio, una pagella, non ci sono dei voti, è il tentativo di accendere luci se c’è un piccolo focolaio e se la resilienza della sanità non è piena”, osserva. “Il monitoraggio comprende 21 indicatori diversi che compongono un algoritmo condiviso da tecnici del ministero e delle Regioni – sottolinea – mi dispiace per la polemica con l’Umbria, che poi è uscita (dalla fascia di attenzione). La valutazione non deve incidere sulla ripartenza delle regioni, che è già avvenuta e continuerà la prossima settimana per riprenderci tutto il nostro Paese”.