“L’Unione dovrebbe, in sintesi, proporre un meccanismo di formazione dei prezzi che limiti al massimo il peso del gas russo sul pricing dell’energia elettrica e dichiarare apertamente che è disposta a modificare quelle regole fin quando i mercati non saranno in grado di prezzare il gas al suo reale valore. Un “whatever it takes” sull’energia. Questo approccio dinamico renderebbe più difficile, per la Russia, calcolare l’offerta alla quale massimizza i profitti e, per gli investitori, scommettere al rialzo”, aggiunge Brunetta.
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