Il Cardinale Parolin su Tv2000: “Il problema del terrorismo non è stato superato”

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cardinale Parolin

Il segretario di Stato vaticano parla ai microfoni dell’emittente della Cei in una lunga intervista: “Spero che il Papa al più presto possa andare in Iraq”

ROMA – “Per un viaggio del Papa in Iraq ci devono essere quel minimo di condizioni che permettano al viaggio stesso di realizzarsi ma che attualmente non esistono”. Lo ha detto il segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, in una lunga intervista a Tv2000 realizzata da Cristiana Caricato andata in onda durante lo speciale del ‘Diario di Papa Francesco’. Tra i temi l’attenzione del Papa al mondo arabo, il terrorismo, il viaggio in Iraq e la pedofilia.

“Certo – ha sottolineato il card. Parolin – c’è una grandissima attesa da parte di tutti: autorità, alcuni musulmani che ho avuto occasione di incontrare e soprattutto comunità cristiane che sentono il bisogno di avere il Papa per essere confermati nella fede e incoraggiati nella loro situazione. Mi permetto di esprimere la speranza che queste condizioni possano realizzarsi e che il Papa possa andare al più presto anche in Iraq”.

Di seguito il video dell’intervista realizzata da Tv2000

“Il problema del terrorismo – ha aggiunto il card. Parolin – non è stato superato e dal mio viaggio in Iraq l’impressione che ho avuto e che mi è stata confermata da autorevoli interlocutori è che ancora sono presenti le radici di questo fenomeno. Richiamare continuamente questi temi serve veramente a sensibilizzare l’opinione pubblica e le coscienze per superare il fenomeno che non è solo un superamento di tipo militare. Certamente il tema della sicurezza è molto importante ma il fondamentalismo e il radicalismo che si manifestano nelle forme estreme del terrorismo hanno bisogno anche di una educazione al rispetto reciproco e alla fraternità. In fin dei conti nella proposta della Chiesa e del Vangelo siamo tutti fratelli perché figli dello stesso padre. E questa fraternità la dobbiamo manifestare nella nostra vita. A questo punto è importante che da parte di tutte le autorità religiose ci sia una condanna totale di questi fenomeni. Non ci si può appellare a Dio, come ha detto il Papa tante volte, per andare contro gli esseri umani per distruggerli e violentarli”.

“L’attenzione del Papa verso il mondo arabo – ha proseguito il card. Parolin – è dovuta alle difficoltà che oggi si riscontrano nelle relazioni tra Cristianesimo e Islam, con le derive tragiche del terrorismo e del fondamentalismo religioso. Di fronte a questa situazione il Papa fin dall’inizio del suo pontificato ha cercato di promuovere l’incontro. Papa Francesco si caratterizza infatti per questa volontà di promuovere l’incontro contro ogni indifferenza. Questo è il senso della sua attenzione che si manifesta questo anno attraverso i viaggi nel mondo arabo. Come ha detto il Papa le nostre differenze non diventino mai occasione di tensione, scontro o contrapposizione ma diventino invece la possibilità di collaborare insieme e arricchirci reciprocamente”.

Il segretario di Stato ha inoltre affrontato la questione della pedofilia all’interno della Chiesa: “Dobbiamo fare tutto il possibile e anche l’impossibile per eliminare questo fenomeno. Sinceramente però dobbiamo riconoscere che la Chiesa ha fatto un grande cammino in questo senso. Ha preso una coscienza progressiva del problema, della devastazione che questi fatti hanno prodotto nelle vittime e ha cercato di reagire. Certo siamo umani e non sempre si possono raggiungere risultati perfetti però credo che ci sia stato impegno e determinazione. L’ incontro che il Papa ha fortemente voluto (‘La protezione dei minori nella Chiesa’ dal 21 al 24 febbraio 2019 in Vaticano ndr) diventa un segno ulteriore in questo cammino. Una conferma di questo impegno a favore delle vittime e un’attenzione per evitare ogni tipo di copertura e creare un ambiente protetto. Il tema dell’incontro sarà soprattutto quello della protezione dei minori e le persone vulnerabili”.

Tutto questo, ha osservato il card. Parolin, “ha pesato molto” nell’azione e nella testimonianza della Chiesa nel mondo. “Certamente ha contribuito anche a minare la credibilità della Chiesa. Mi dispiace non tanto per l’istituzione Chiesa che io considero come una madre a cui si vuole sempre bene ma che tutto questo vada a discapito dell’annuncio del Vangelo. Dobbiamo recuperare credibilità e autorevolezza. La Chiesa ha già fatto dei passi notevoli per recuperare credibilità e autorevolezza ma dobbiamo lavorare di più in questo senso in modo tale che i fedeli e battezzati possano ritrovare nella Chiesa l’ambito vitale e l’ambito della testimonianza”.

Il card. Parolin ha infine espresso un augurio per il 2019 appena iniziato: “Nel nuovo anno vorrei che si realizzasse da parte di tutti la capacità di cercare nella nostra vita la volontà di Dio. Nel nuovo anno ci facciamo tanti auguri ma sappiamo che succederà un po’ di tutto. Vorrei che fossimo capaci di affrontare l’anno con serenità. Dobbiamo avere la capacità di amare, mettere in pratica la volontà di Dio nella nostra vita personale, in quella della Chiesa e nel mondo. Se riusciamo a farlo troveremo la strada della gioia e della felicità perché la volontà di Dio è la felicità e la gioia dei suoi figli”.