Conte: ‘Nessun legame tra Mes e politica di bilancio’

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ROMA – “La pandemia ha determinato una recessione senza precedenti. Tra gli strumenti per rilanciare la crescita vi è senz’altro il decreto semplificazioni, che ritengo indispensabile per modernizzare l’Italia e far correre tutto il Paese. Ed è per questo che in queste ore ci stiamo confrontando in maniera costruttiva per trovare una soluzione”. Lo ha spiegato il premier Giuseppe Conte al Question Time alla Camera, tornando a definire il provvedimento “la madre di tutte le riforme”.

“Le misure che saranno introdotte con il decreto semplificazione puntano a velocizzare l’ iter delle opere e il rafforzamento dei presidi di legalità. Pensiamo a semplificare le procedure affidando i contratti in modo più rapido, in questo momento, transitorio. Compatibilmente introdurremo procedure negoziate anche senza bando, compatibilmente alla normativa europea. Deroga associata a misure di trasparenza e controlli antimafia rafforzati”, aggiunge Conte

“Nel decreto sono state studiate e in parte accolte le proposte di Iv. Vogliamo superare la cosiddetta “paura della firma” per i dipendenti pubblici” nel comparto opere pubbliche.

Sulle crisi industriali, Conte ha detto che “attualmente la trattativa sta proseguendo” con ArcelorMittal. “Come è noto in queste ore si sta lavorando alla nuova compagine societaria e si sta valutando anche l’intervento pubblico perché riteniamo che questo sia la garanzia migliore”, “Attualmente la trattativa sta proseguendo” con ArcelorMittal. “Come è noto in queste ore si sta lavorando alla nuova compagine societaria e si sta valutando anche l’intervento pubblico perché riteniamo che questo sia la garanzia migliore”.

Per quanto riguarda il Mes, il presidente del Consiglio ha spiegato come “non vi è alcuna connessione tra le linee di credito, relativo alle spese sanitarie, e le scelte generali di politica di bilancio relative alla spesa pubblica e la tassazione”.

“In queste ore il governo sta conducendo un’intensa attività diplomatica per garantire una risposta Ue adeguata” alla crisi, spiega Conte. “Ne ho parlato in questi giorni con il premier Rutte e la cancelliera Merkel: da parte italiana resta l’obiettivo di un’intesa rapida che mantenga l’ambizione di partenza. Il risultato finale non dovrà discostarsi dalla proposta della commissione quanto a volume e modalità” di erogazione del Recovery Fund, aggiunge.

Sul Quadro Finanziario Pluriennale “abbiamo già detto di ritenere anacronistici i “rebates” (gli sconti che usano i Paesi che usano meno di fondi europei). Sappiamo che per alcuni Stati sono importanti ma vogliamo ritenere che questa stessa sensibilità venga manetnuta da questi Stati membri rispetto al piano Nex Generation Ue”.