Coronavirus, in Liguria misure restrittive per chi viene dalle zone rosse

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Coronavirus, in Liguria misure restrittive per gli abitanti delle zone rosse

Chi ha fatto ingresso in Regione dalla mezzanotte del 24 febbraio ha l’obbligo di segnalarlo; divieto per le attività turistiche di ospitare

GENOVA – Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha firmato poco fa l’ordinanza contenente ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Il predetto provvedimento ordina che tutti gli individui che abbiano fatto ingresso in Liguria dalle ore 00 del 24 febbraio 2020 , e non vi siano residenti, provenienti dai territori della regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia Rimini Pesaro Urbino Venezia Padova Treviso Novara Venezia Asti, Verbano-Cusio- Ossola, Vercelli e Alessandria, i cui spostamenti verso il territorio ligure e dal territorio ligure non siano motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità o da motivi di salute hanno l’obbligo di osservare le prescrizioni contenute nel Decreto del Presidente del Coniglio dei Ministri  dell’8 marzo.

Questi soggetti hanno l’obbligo di segnalare, a partire dalle 14 del 9 marzo, la propria presenza in Liguria ed il relativo domicilio alla casella di posta elettronica sonoinliguria@regioneliguria.it o per telefono ai numeri 010.5485767 o 010.5488679 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16.

Ai titolari delle strutture turistico ricettive e ai proprietari e detentori di appartamenti ammobiliati ad uso turistico è vietato ospitare soggetti giunti in Liguria dalle zone rosse.

In Liguria nella giornata di oggi i casi positivi sono saliti a 71. A fronte dell’avanzare del contagio e di immagini che ritraevano spiagge genovesiaffollate nonostante il divieto di assembramenti, il Governatore Toti aveva pubblicato un post sulla propria pagina ufficiale Faceboo in cui richiamava tutti, per l’ennesima volta, a essere prudenti.

“Ragazzi, così non va! Si possono prendere tutti i provvedimenti che si vogliono, ma il primo provvedimento è usare la testa e il buonsenso -si legge nel post- Se si chiude tutto e poi ci si ammassa in giro, cosa cambia? Mentre medici, infermieri, operatori e volontari combattono contro il virus e ci dicono di non uscire di casa, che fate? Aspettate che capiti a voi, a un vostro amico o un parente per rendervi conto che è un’emergenza che riguarda tutti? Su dài! Stiamo lavorando per limitare gli arrivi da fuori Liguria, per quello che ormai si può limitare, ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte: cominciamo a comportarci bene!”.