Coronavirus in Italia, bollettino del giorno 29 giugno 2020: +126 nuovi casi

241

coronavirus lunedì

Il bollettino del 29 giugno 2020 ci parla di 126 nuovi casi e di una decrescita di 40 ricoverati, 2 in terapia terapia intensiva; 6 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, lunedì 29 giugno 2020, andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.

DATI COVID-19 IN ITALIA IL 29 GIUGNO

Il 28 giugno il totale delle persone che hanno contratto il virus era di 240.211, con un aumento di 175 nuovi casi. I pazienti affetti da Covid-19 in terapia intensiva erano aumentati di una unità (98 rispetto ai 97 di sabato). 43 di questi si trovavano negli ospedali lombardi. I ricoverati con sintomi erano 1.160 (100 in meno rispetto ai 1.260 di sabato). Le persone in isolamento domiciliare sono 15.423, 56 in meno rispetto alle 24 ore precedenti. 22 i deceduti.

SPERANZA: “NESSUNO DEVE RESTARE ESCLUSO DALLE MIGLIORI CURE”

Scrive sul suo profilo ufficiale Facebook il Ministro della Salute, Roberto Speranza: “Nessuno deve mai restare escluso dalle migliori cure possibili. Questo il senso dell’appello che viene da Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace, a cui hanno aderito personalità di tutto il mondo per chiedere che il futuro vaccino per il Covid-19 sia “un bene comune universale esente da qualsiasi diritto di brevetto di proprietà”. Nel giorno in cui il numero di casi censiti tocca i 10 milioni a livello globale dobbiamo impegnarci affinché la salute sia sempre un diritto fondamentale di tutti”.

IL PRESIDENTE MATTARELLA IN VISITA A BERGAMO

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha partecipato alla commemorazione dei seimila morti per Coronavirus a a Bergamo e provincia. È stato accolto dal presidente della Regione Attilio Fontana e dal sindaco Giorgio Gori. Il capo dello Stato ha deposto una corona sulla lapide in onore delle vittime, sulla quale è incisa una preghiera in poesia di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig.

“Qui a Bergamo, questa sera, c’è l’Italia che ha sofferto, che è stata ferita, che ha pianto -ha detto Mattarella- E che, volendo riprendere appieno i ritmi della vita, sa di non poter dimenticare quanto è avvenuto. La mia partecipazione vuole testimoniare la vicinanza della Repubblica ai cittadini di questa terra così duramente colpita”.

“Bergamo, oggi, rappresenta l’intera Italia, il cuore della Repubblica, che si inchina – ha proseguito il Capo dello Stato – davanti alle migliaia di donne e uomini uccisi da una malattia, ancora in larga parte sconosciuta e che continua a minacciare il mondo, dopo averlo costretto, improvvisamente, a fermarsi o, comunque, a rallentare le sue attività“.

“Oggi – ha detto ancora il Presidente della Repubblica – ci ritroviamo qui per ricordare. Per fare memoria dei tanti che non ci sono più. Del lutto che ha toccato tante famiglie, lasciando nelle nostre comunità un vuoto che niente potrà colmare. Il destino di tante persone e delle loro famiglie è cambiato all’improvviso. Vite e affetti strappati, spesso senza un ultimo abbraccio, senza l’ultimo saluto, senza poter stringere la mano di un familiare“.

Tutti conserviamo nel pensiero immagini che sarà impossibile dimenticare. Cronache di un dolore che hanno toccato la coscienza e la sensibilità di tutto il Paese, ma che, per chi le ha vissute personalmente, rappresentano – ha concluso Mattarella – cicatrici indelebili. Rammentiamoci delle energie morali emerse quando, chiusi nelle nostre case, stretti tra angoscia e speranza, abbiamo cominciato a chiederci come sarebbe stato il nostro futuro. Il futuro della nostra Italia. La memoria ci carica di responsabilità. Senza coltivarla rischieremmo di restare prigionieri di inerzie, di pigrizie, di vecchi vizi da superare. La strada della ripartenza – ha rilevato il presidente – è stretta e in salita. Va percorsa con coraggio e determinazione. Con tenacia, con ostinazione, con spirito di sacrificio”. Per questo coltivare il ricordo e la memoria “significa riflettere, seriamente, con rigorosa precisione, su ciò che non ha funzionato, sulle carenze di sistema, sugli errori da evitare di ripetere. Significa allo stesso modo rammentare il valore di quanto di positivo si è manifestato”.

I DATI COVID DEL 29 GIUGNO

Alle 18 il Ministero della Salute ci ha aggiornato nuovamente su quelli che sono stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva).

Il 28 giugno il totale delle persone che hanno contratto il virus é di 240.137, con un aumento di 126 nuovi casi. I pazienti affetti da Covid-19 in terapia intensiva sono scesi a 96 (-2)i. I ricoverati con sintomi erano 1.120 (-40). Le persone in isolamento domiciliare sono 15.280. Il totale dei positivi é di 1.426; 6 i deceduti, nuovo record minimo da 28 febbraio.