Coronavirus Italia oggi, i dati del giorno 10 gennaio 2021: +18.627 nuovi casi

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Aggiornamenti in Italia su contagi del 10 gennaio 2021: il bollettino 18.627 nuovi casi positivi al Covid-19 e 361 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, domenica 10 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa, vediamo cosa é successo nelle ultime ore.

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 18.627 (19.978 sabato) nuovi casi  a fronte di 139.759 (172.119 sabato) tamponi. I decessi erano 361 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 78.755. 23.427 (+167)  ricoverati con sintomi e 2.615 (+22) in terapia intensiva.

Oggi é l’ultimo giorno in cui tutto il territorio nazionale sarà in zona arancione. Ciò significa che si potrà circolare liberamente, senza autocertificazione, purché non si esca dai confini comunali e regionali. Una deroga sarà concessa agli abitanti dei Comuni con popolazione inferiore alle 5mila unità. che potranno spostarsi fino ad una distanza di 30 km ma non verso i capoluoghi di provincia. Riapriranno i negozi. Si potrà fare attività motoria nei pressi della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione e sportiva all’aperto in forma individuale.

Da lunedì, sulla base dell’ordinanza firmata venerdì sera dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto resteranno in zona arancione. Tutto il resto dell’Italia passerà in zona gialla: il che vuol dire che bar e ristoranti resteranno aperti fino alle 18 e che si potrà cambiare Comune. Si dovrà, però, restare nella propria Regione di appartenenza salvo comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.

Il Governo, su proposta dell’Istituto Superiore di Sanità, starebbe pensando di istituire una zona rossa nelle zone in cui l’incidenza settimanale dei casi sarà superiore a 250 ogni 100mila abitanti.

LE PREOCCUPAZIONI DEGLI ESPERTI

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato che le misure restrittive saranno l’arma fondamentale per la nostra battaglia contro il virus ancora per qualche mese e che occorrerà tenere ancora comportamenti corretti perché la sfida non é vinta.

A preoccupare é l’indice RT, che per la prima volta dopo sei settimane é salito sopra 1 (nell’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, quello riferito al periodo 28 dicembre – 3 gennaio era 0,3). Nella conferenza stampa venerdì sera il  Presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, ha voluto proprio evidenziare come il tasso di incidenza rilevi che c’è un incremento della velocità di crescita dei casi. Anche Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, aveva dichiarato che il pericolo di una ripresa dei casi non è scampato perché qualche segnale, come il rialzo dellvalore RT e del tasso di incidenza superiore a 1, non fa stare tranquilli e quindi bisogna mantenere tutte le cautele e le precauzioni possibili.

“Il Paese sta attraversando un periodo difficilissimo. -scrive sui social il Presidente del Consiglio, Giuseppe ConteL’intera comunità nazionale appare sfibrata da questo lungo periodo (ormai quasi un anno) di pandemia, che sta mettendo a dura prova la nostra economia, la nostra tenuta sociale, persino la nostra tenuta psicologica. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di concentrarci, con la massima attenzione, alla realizzazione del piano di vaccinazione. A proposito, oggi – con circa 550.000 vaccinazioni effettuate – siamo il primo Paese dell’Unione europea per numero di persone vaccinate (la Germania ci segue con circa 500.000 persone vaccinate). È un ottimo risultato che in questa fase iniziale ci conforta e ci deve spingere a continuare su questa strada per essere all’altezza di una sfida che anche nei prossimi mesi si annuncia complessa”.

L’ultimo report del Commissario Straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri registrava 512.824 dosi somministrate; 317.753 donne e 195.071 uomini. Tra queste persone 421.316 sono operatori sanitari, 58.979 fanno parte del personale non sanitario e 32.529 ospiti delle Rsa. Le Regioni che hanno somministrato la maggior parte delle dosi ricevute sono Campania, Veneto, Toscana.

Anche Papa Francesco, in un’intervista rilasciata a Mediaset che andrà in onda stasera, ha detto di credere “che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri”. Il Pontefice ha annunciato che di essersi prenotato per farlo in Vaticano la settimana prossima.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Nel mondo quasi 89 milioni di contagi e oltre 1,9 milioni di morti. Negli Usa, si é registrato il nuovo record di 290mila casi in un giorno mentre i decessi sono stati 3.676. In Francia i nuovi contagi sono stati 20 mila  e 171 morti.

IL BOLLETTINO DEL 9 GENNAIO

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 19.978 (17.353 venerdì) nuovi casi  a fronte di 172.119 (140.267 venerdì) tamponi. I decessi erano 438 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 78.394. 23.280 (-53)  ricoverati con sintomi e 2.594 (+6) in terapia intensiva.

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 89.451 in Veneto, 78.169 nel Lazio, 75.276 in Campania, 58.368 in Emilia Romagna, 55.437 in Lombardia, 54.735 in Puglia, 40.398 in Sicilia, 15.829 in Piemonte, 17.142 in Sardegna, 14.606 nelle Marche, 12.890 in Friuli Venezia Giulia, 11.263 in Abruzzo, 11.523 a Bolzano, 9.105 in Toscana, 9.270 in Calabria, 6.559 in Basilicata, 5.144 in Liguria, 4.237 in Umbria, 1.838 a Trento, 1.165 in Molise, 437 in Valle d’Aosta.