Coronavirus in Italia, aggiornamenti dati del 19 gennaio 2021: +10.947

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Situazione contagi e notizie in Italia del 19 gennaio 2021: il bollettino parlava di 10.947 nuovi casi positivi al Covid-19 e 603 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, martedì 19 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa vediamo cosa é successo nelle ultime ore.

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 10.947 (8.848 lunedì) nuovi casi a fronte di 254.070 (158.674 lunedì) tamponi. I decessi erano 603 e  hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 82.554. 22.659 (-185)  ricoverati con sintomi e 2.487 (-57) in terapia intensiva.

LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE

Alle 21.12 di ieri sera erano 1.167.023 le persone vaccinate. Secondo quanto si apprende da fonti del Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, Pfizer ha consegnato ieri nel nostro Paese circa 48mila dosi delle 397mila programmate; oggi ne arriveranno 53.820 e domani le restanti 294.840. Il Commissario ha commentato parlando di un ulteriore “incredibile ritardo“.

Il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha sottolineato che, necessitando il vaccino Pfizer di un richiamo dopo 21 giorni ed essendoci concrete possibilità di ritardi nelle forniture, é fondamentale mantenere una percentuale di dosi di sicurezza per  arrivare alla fase dei richiami con le dosi necessarie.

In risposta alla proposta di distribuzione del vaccino in base al Pil arrivata dalla neo assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato che tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. “In Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più”.

Oggi ci sarà una Riunione con le regioni, che potrebbero arrivare ad un accordo in base al quale chi ha più dosi nei magazzini le potrebbe cedere alle Regioni che ne hanno meno e devono fare i richiami. Ad esprimere proccupazione é stato il Governatore del Veneto Luca Zaia:Con questi numeri non riusciamo a fare campagna vaccinale perché ora abbiamo bisogno di 100mila dosi per richiamo dei primi vaccinati”

Il Viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha dichiarato che, anche in base alla disponibilità e all’arrivo delle dosi di vaccini, si procederà con la vaccinazione prima agli anziani over-80 e poi ai pazienti fragili; tra questi ultimi sono compresi anche gli oncologici.

Intanto un nuovo studio condotto all’Ospedale Sheba di Ramat Gan, vicino a Tel Aviv, secondo cui il dato riguarda il 98% del personale sanitario che ha completato la vaccinazione, una settimana dopo la seconda dose di vaccino anti-Covid gli anticorpi diventano più alti, tra 6 e 20 volte rispetto alla prima dose. Il professor Matteo Bassetti, Direttore del Reparto  Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, conferma su Facebook la teoria: “Tra pochi giorni sarò completamente immune e pieno di anticorpi istruiti a combattere contro il virus.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Il Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, ha dichiarato che le regole  imposte dal Governo per le festività natalizie con il Dpcm di Natale hanno dato i loro frutti con un abbassamento dei contagi. Abbiamo passato un periodo di vacanze invernali insolito, particolare, ma i risultati cominciano a vedersi. L’Italia non ha avuto la curva che altri paesi hanno invece avuto, né il numero delle vittime che altri paesi europei hanno avuto. “Al momento sembra una curva sotto controllo anche se sotto controllo ci arriveremo solo con l’immunità di gregge”.

Entro stamattina il Governatore, Attilio Fontana, contestando i parametri presi in considerazione per decidere la collocazione in zona rossa, presenterà ricorso al Tar avverso l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Nelle ultime ventiquattro ore in Francia si sono registrati ulteriori 404 morti. Dopo settimane di forte crescita, nel Regno Unito, invece, la curva dei contagi si é fermata anche se la pressione sul servizio sanitario resta pesantissima perché si contano oltre 37mila ricoverati. Da venerdì scorso in Spagna si sono segnalati quasi 84.300 nuovi casi mentre le vittime sono state 455. La Germania registra ulteriori 989 morti.

IL BOLLETTINO DEL 18 GENNAIO

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 77.345 nel Lazio, 72.662 in Campania, 69.083 in Veneto, 54.230 in Emilia Romagna, 55.512 in Puglia, 53.564 in Lombardia, 46.885 in Sicilia, 17.616 in Sardegna, 14.789 in Piemonte, 12.685 in Friuli Venezia Giulia, 12.113 a Bolzano, 11.382 in Abruzzo, 10.213 in Calabria, 10.251 nelle Marche, 8.333 in Toscana, 6.903 in Basilicata, 5.049 in Liguria, 4.580 in Umbria, 2.363 a Trento, 1.085 in Molise, 415 in Valle d’Aosta.