Coronavirus Italia, dati del giorno 3 gennaio 2021: +14.245 nuovi casi

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Aggiornamenti in Italia su contagi del 3 gennaio 2021: il bollettino parlava di 14.245 nuovi casi positivi al Covid-19 e 347 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, domenica 3 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa vediamo cosa é successo nelle ultime ore.

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 14.245 (11.831 sabato) nuovi casi  a fronte di 102.974 (67.174 sabato) tamponi. Il tasso di positività era del 13,8%. I decessi erano 347 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 75.332. 25.644 (+127) ricoverati con sintomi e 2.555 (-14) in terapia intensiva.

Nella giornata ieri il numero dei nuovi casi era calo ma sono aumentati i ricoveri, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive e, soprattutto, il rapporto positivi/tamponi si é alzato dal 14% al 17,6%.

In una intervista rilasciata a La Stampa, Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, ha dichiarato che l’anno nuovo non promette bene e che i numeri di questi giorni non consentono di stare tranquilli e prefigurano una terza ondata. A suo parere la curva rallenta troppo lentamente, per cui sarebbe necessaria una zona rossa prolungata anche dopo il sei gennaio. Il colore rosso è stato necessario perché a dicembre la popolazione non era abbastanza attenta. Durante le feste è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino. Pregliasco ha aggiunto inoltre che bisognerebbe rivedere i 21 parametri che permettono di cambiare colore, perché in alcuni casi si sono dimostrati insufficienti.

IMPIANTI SCIISTICI APERTI DAL 18 GENNAIO

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio. Nei giorni scorsi le Regioni avevano scritto ai Ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza per chiedere di rimandare la riapertura degli impianti sciistici dal 7 al 18 gennaio. Questo perché le regioni alpine  non erano pronte a ripartire.

PROSEGUE LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE

Intervenuto ai microfoni di TGCom24, il Viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha detto che ci aspettano altri mesi duri e che dobbiamo abituarci all’idea che ci possa essere una ripresa dei contagi. Con l’arrivo del vaccino Pfizer abbiamo iniziato una nuova fase ma dobbiamo attendere l’approvazione degli altri vaccini, non solo quello di Moderna, per poterne uscire.

La BioNtech, che insieme a Pfizer ha realizzato il vaccino in via di somministrazione, ha lanciato un grido di allarme: non essendo ancora stati approvati altri vaccini, non é possibile da soli coprire il fabbisogno

ULTIMO GIORNO IN ZONA ROSSA: COSA SI PUO’ FARE

Ancora per oggi l’intero territorio nazionale sarà in zona rossa. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute e con autocertificazione. Sono prevista alcune deroghe a tale ferree regole. Due non conviventi che potranno fare visita a figli, genitori o nonni. Quindi, fermo restando il divieto di spostamento tra le Regioni, é consentito a massimo due non conviventi di effettuare visite nelle abitazioni private, con autocertificazione. Dalla deroga non sono conteggiati gli under 14, i cui spostamenti saranno quindi consentiti. Chiusi i centri estetici, bar e ristoranti.

Aperti invece supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri. Fino alle 22 sono possibili le funzioni religiose. É consentito fare attività motoria nei pressi della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione e sportiva all’aperto in forma individuale. Il giorno 4 si tornerà in zona arancione per un solo giorno, dopodiché il 5 e il 6 gennaio sarà zona rossa per tutti.

Dal 7 gennaio le Regioni saranno nuovamente assegnate a fasce, che il Governo determinerà la settimana prossima dopo le verifiche degli esperti sull’andamento del contagio.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Nel mondo quasi 84 milioni di contagi e oltre 1,8 milioni i morti  accertati. Continuano a crescere i contagi in Gran Bretagna: l’ultimo bollettino registrava 57.725 nuovi casi e 445 decessi e per il quinto giorno consecutivo i contagi giornalieri erano sopra la soglia dei 50mila. In Francia si contavano 3.466 nuovi casi e 157 morti.

IL BOLLETTINO DEL 2 GENNAIO

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 11.831 (22.211 venerdì) nuovi casi  a fronte di 67.174 (158.524 venerdì) tamponi. Il tasso di positività era del 17,6%. I decessi erano 363 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 74.985. 25.517 (+142) ricoverati con sintomi e 2.569 (-16) in terapia intensiva.

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 94.121 in Veneto, 78.015 in Campania, 76.448 nel Lazio, 58.506 in Emilia Romagna, 56.010 in Lombardia, 53.812 in Puglia, 34.950 in Sicilia, 24.197 in Piemonte, 16.672 in Sardegna, 11.847 in Friuli Venezia Giulia, 11.787 nelle Marche, 11.251 in Abruzzo, 10.838 a Bolzano, 10.021 in Toscana, 8.816 in Calabria, 6.142 in Basilicata, 5.702 in Liguria, 3.793 in Umbria, 1.982 a Trento, 1.739 in Molise e 413 in Valle d’Aosta