Coronavirus Italia, dati del giorno 9 gennaio 2021: +19978 nuovi casi

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Aggiornamenti in Italia su contagi del 9 gennaio 2021: il bollettino parlava di 19.978 nuovi casi positivi al Covid-19 e 438 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, sabato 9 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa, vediamo cosa é successo nelle ultime ore.

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 19.978 (17.353 venerdì) nuovi casi  a fronte di 172.119 (140.267 venerdì) tamponi. I decessi erano 438 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 78.394. 23.280 (-53)  ricoverati con sintomi e 2.594 (+6) in terapia intensiva.

REPORT SETTIMANALE ISS (PERIODO 28 DICEMBRE – 3 GENNAIO)

Dal report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, relativi alla settimana 28 dicembre – 3 gennaio, si evince che l’ Rt era 1,03. Si tratta della prima volta dopo sei settimane in cui era superiore a 1.

Dieci Regioni avevano Rt a 1: Lombardia e Molise (entrambe a 1.27), Calabria (1.14), Valle d’Aosta (1.07) Emilia Romagna (1.05), Sicilia (1.04), Sardegna e Liguria (1.02 entrambe), Umbria (1.01) e Puglia (1). Valore più basso per Provincia autonoma di Bolzano (0.81), Basilicata e Campania (0.83).

Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, ha dichiarato che il pericolo di una ripresa dei casi non è scampato. Qualche segnale, come il rialzo dell valore RT e del tasso di incidenza superiore a 1, non fa stare tranquilli e quindi bisogna mantenere tutte le cautele e le precauzioni possibili. Quanto ai vaccini Covid, Rezza ha detto che le Regioni stanno rispondendo molto bene alla vaccinazione ma gli effetti non si potranno vedere nel breve periodo, soltanto sul lungo periodo.

Il Presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia, ha detto che come incidenza siamo a 166 casi di Coronavirus per 100mila abitanti in 7 giorni e che c’è grande variabilità tra Regioni, con il Veneto che mantiene incidenza elevata. Tutte le altre Regioni hanno incidenza tra 100 e 200, superiore alla soglia per poter passare da una fase di mitigazione a una di controllo con il tracciamento individuale. Inoltre, Brusaferro ha evidenziato che c’è un incremento della velocità di crescita dei casi, come indica l’indice Rt che è sopra 1 in molte Regioni e sottolineato che in Italia la curva dei contagi ha rallentato la decrescita e ha avuto una controtendenza in questa settimana.

CINQUE REGIONI IN ZONA ARANCIONE

Sulla base del nuovo monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio. Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.

SI TORNA IN ZONA ARANCIONE

Intanto tutto il territorio nazionale torna zona arancione e lo resterà anche al 10 gennaio. Ciò significa che si potrà circolare liberamente, senza autocertificazione, purché non si esca dai confini comunali e regionali. Una deroga sarà concessa agli abitanti dei Comuni con popolazione inferiore alle 5mila unità. che potranno spostarsi fino ad una distanza di 30 km ma non verso i capoluoghi di provincia. Riapriranno i negozi. Si potrà fare attività motoria nei pressi della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione e sportiva all’aperto in forma individuale.

ANCHE IN LIGURIA E UMBRIA SLITTA IL RIENTRO A SCUOLA

Stando al decreto legge il 50 per cento degli studenti delle scuole superiori tornerà a scuola il prossimo 11 gennaio. Sono però sempre di più le Regioni che con propria ordinanza hanno disposto uno slittamento del ritorno in classe in presenza. In Veneto, Marche e Friuli Venezia-Giulia le scuole superiori continueranno con la didattica a distanza fino al 31 gennaio, in Lombardia il 24 gennaio. Ieri anche la Liguria ha prorogato la didattica a distanza per le scuole superiori al 18 gennaio e l’Umbria fino al 23.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Nel mondo sono oltre 85 milioni i contagi; soltanto in Europa oltre 25 milioni. Nelle ultime ventiquattro ore in Francia sono stati registrati 31.849 nuovi casi di infezione e 1.188 decessi legati al COVID.

IL BOLLETTINO DELL’8 GENNAIO

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 17.353 (18.020 giovedì) nuovi casi  a fronte di 140.267 (121.275 giovedì) tamponi. I decessi erano 620 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 77.911. 23.313 (+22)  ricoverati con sintomi e 2.587 (0) in terapia intensiva.

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 90.950 in Veneto, 77.855 nel Lazio, 75.146 in Campania, 56.848 in Emilia Romagna, 54.677 in Lombardia, 53.922 in Puglia, 36.672 in Sicilia, 17.545 in Piemonte, 17.065 in Sardegna, 14.012 nelle Marche, 12.576 in Friuli Venezia Giulia, 11.097 in Abruzzo, 11.351 a Bolzano, 9.235 in Toscana, 8.960 in Calabria, 6.486 in Basilicata, 5.205 in Liguria, 4.108 in Umbria, 1.930 a Trento, 1.324 in Molise, 425 in Valle d’Aosta.