Droga ed estorsioni, sette arresti ad Aosta nell’operazione ‘malAosta’

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AOSTA – Per spaccio di cocaina, estorsione e porto di armi di varia natura, la Guardia di Finanza ha eseguito sette arresti e oltre venti perquisizioni domiciliari ad Aosta. L’operazione – ribattezzata ‘malAosta’ – è scattata all’alba (tranne due arresti compiuti ieri sera) e “si intreccia anche con fenomeni di violenza tra cui una furibonda rissa scoppiata nel marzo scorso al quartiere Cogne”.

Nella notte tra il 12 e il 13 giugno i finanzieri hanno sequestrato un etto di cocaina e hanno arrestato 2 uomini. In carcere sono finiti poi – con un provvedimento di fermo di indiziato di delitto disposto dai pm Luca Ceccanti e Francesco Pizzato, coordinati dal procuratore capo Paolo Fortuna – 1 uomo per il reato di porto di arma da fuoco e concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, e altri 4 soggetti per spaccio di sostanze stupefacenti.

Per la detenzione di alcune armi rinvenute nelle perquisizioni di stamane è inoltre scattata una denuncia a piede libero. Tra le armi sequestrate un proiettile calibro 308, quattro coltelli a serramanico, tre coltelli di altro tipo, una balestra, un taser ed un machete lungo oltre 40 centimetri, “rinvenuto a bordo di un’auto e quindi, ancora una volta, nell’immediata disponibilità e conseguentemente idoneo ad arrecare offesa”.

Oltre allo spaccio di cocaina sono emersi altri aspetti come l’uso e il porto di armi, dai coltelli “spesso portati sulla persona o sui mezzi di trasporto, ma anche armi improprie, come un tubo di ferro lungo oltre un metro, con una rudimentale impugnatura e un grosso bullone in punta per aumentarne la capacità offensiva”.

Un secondo evento è “l’intrecciarsi dell’indagine per spaccio con la brutale rissa scatenata a marzo scorso sempre nella stessa zona del quartiere Cogne, nel corso della quale diverse persone rimasero ferite e furono inoltre uditi colpi di armi da fuoco, allo stato non individuate”.

Infine è stato messo in luce “il racket dei camioncini, vale a dire la spartizione delle piazzole di sosta tra diversi soggetti, che stabilivano in modo categorico a quali venditori ambulanti assegnare lo spazio in cambio di prodotti alimentare od ortofrutticoli”.