Gli insegnanti sono indagati, a vario titolo, per falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa da privato in concorso, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Il “diplomificio” è stato scoperto dai carabinieri in casa di un pensionato 69enne di Mangone dove hanno trovato computer, stampanti e materiale informatico, nonché copie cartacee di diplomi già falsificati.
Un’ indagata ha riferito che l’uomo, tramite un intermediario, avrebbe chiesto 3.000 euro in cambio del titolo falso. L’inchiesta, condotta in sinergia con gli Usr-Atp italiani, ha portato all’allontanamento di molti degli insegnanti coinvolti.
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